lunedì 30 gennaio 2012

Sherlock - Recensione


I'm sherlocked. Va ammesso che, dopo il mild entertainment offerto da Ritchie, Law e Downey Junior sul grande schermo, scoprire il nuovo Sherlock Holmes di Moffat e Gatiss è un'esperienza esaltante, soprattutto per chi, come me, ha amato i romanzi originali.
Mentre la rivisitazione cinematografica del personaggio ha scelto di svecchiare e trasfigurare i personaggi, per questa serie tv si è imboccato il sentiero opposto, spostando le vicende ai giorni nostri, ma senza intaccare le personalità e le particolarità dei protagonisti. 
Così, Holmes usa l'iPhone e Watson scrive le sue memorie su un blog, ma gli appassionati delle pagine di Conan Doyle ritroveranno le molte sfaccettature del duo assolutamente intatte. La scelta di mantenere i romanzi originali come traccia per gli script di ogni puntata ha portato alla decisione di strutturare la serie in maniera molto differente dal solito: solo tre puntate per stagione (due quelle finora rilasciate) e lunghe quasi quanto un film.
Il lavoro di sceneggiatura è stato affrontato dai due autori in maniera molto lucida, mantenendo buone le tracce e lavorando di fantasia e "modernizzazione" su tutto il resto: il risultato è un mix non solo rispettoso del materiale d'ispirazione, ma anche capace di omaggiare i romanzi con un'ironia pungente e delicata allo stesso tempo.
Ovviamente, gran parte del successo della serie è da attribuire alle ottime performance dei protagonisti: Cumberbatch fa un lavoro egregio nel rileggere la complessa psicologia di Holmes, dipingendo un ritratto credibile del controverso investigatore, senza dimenticare di ironizzare costantemente sul gigantesco ego e sulla velata omosessualità.
Notevole anche Martin Freeman, capace di elevare il rango di Watson da semplice "spalla" a personaggio a tutto tondo, fondamentale nel compensare gli eccessi di Holmes e affiancarlo nei suoi molti momenti bui.
In un clima di massimo rispetto per le fonti, il personaggio di Moriarty ne esce come il più controverso: data la sua limitatissima presenza nei romanzi, era chiara la necessità di lavorare di fantasia in maniera maggiore rispetto a quanto fatto con i protagonisti. Il diabolico docente lascia così il passo ad una vera e propria nemesi per Holmes, un criminale su commissione capace di sconvolgere gli equilibri sociopolitici di tutto il mondo con il solo aiuto del suo fine intelletto. Andrew Scott gioca a fare lo psicopatico e convince, dando all'investigatore un degno rivale con cui danzare in punta di fioretto.
Un balletto a tratti ipnotizzante, che trova il suo massimo sfogo nell'ultima, straordinaria puntata.
Convincenti anche Lestrade (Rupert Graves) e Mycroft (lo stesso Gatiss), che compensano la scarsa presenza sullo schermo con la capacità di valorizzare i momenti importanti.
A non convincere è invece il lavoro fatto su Irene Adler, probabilmente l'anello più debole della catena: presente in un solo racconto di Doyle (ma successivamente oggetto di culto da parte dei fan della saga, in quanto unica donna ad aver mai suscitato un sincero interesse sentimentale da parte di Holmes), anch'ella andava naturalmente riletta secondo i canoni "moderni" della serie e la sua personalità ampliata a dovere. Il risultato non raggiunge purtroppo i livelli di qualità desiderati, conferendo al personaggio un'eccessiva mascolinità (con tanto di allusioni saffiche e sado-maso) e un'importanza forse eccessiva nella trama.
Da menzionare anche l'ottimo lavoro di regia e montaggio, asciutto ma creativo, capace di "visualizzare" i processi mentali dell'investigatore in maniera chiara e stilisticamente azzeccata.
Le sei puntate finora rilasciate, con molti alti e qualche sporadico basso (forse dovuto a una certa dose di autocelebrazione), rappresentano un esempio di buongusto e capacità d'intrattenere, mescolando interpretazioni di valore, buone sceneggiature e regia di livello.
Consigliatissimo a tutti i fan dell'investigatore, magari "divertiti" ma in fondo un po' delusi dalle pellicole con protagonista Downey Jr, che ritroveranno qui il "vero" Sherlock per come l'hanno sempre amato. Un'altra serie (e dunque altre tre puntate) sono state confermate grazie al grande successo in termini di ascolti, anche se l'inizio delle riprese non è ancora stato fissato.

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