mercoledì 9 dicembre 2009

Moon - Recensione




Moon è, in molti sensi, un'opera nostalgica. Lo sono i suoi aspetti fantascientifici, che omaggiano abbondantemente Tarkovski e Kubrik, quelli più puramente narrativi, che si soffermano sui soprusi di una grande multinazionale, e quelli tecnici, con effetti speciali e scenografie dal sapore decisamente retro'.

Il risultato è una pellicola da consigliare soprattutto ai nostalgici di una fantascienza che gli anni 2000 hanno abbondantemente trascurato, e che solo in questa fine decennio sembra destinata a riprendersi.

In un futuro prossimo la multinazionale Lunar Technologies scopre sulla Luna una nuova fonte di energia: molto più efficace e meno inquinante dei combustibili fossili, l'Elio 3 è l'energia del futuro.
Provvidenzialmente, la sua estrazione non richiede molte risorse umane: un solo tecnico può tenere d'occhio il funzionamento di una base completamente automatizzata, e svolgere i quotidiani compiti di controllo e raccolta. Sam Bell (Sam Rockwell) sta per onorare con successo un contratto che per 3 anni l'ha vincolato a lavorare in solitaria come controllore della stazione lunare, con l'unica compagnia costituita da GERTY (doppiato da Kevin Spacey), un robot senziente che non può non ricordare l'HAL 9000 di "Odissea Nello Spazio", senza tuttavia rinunciare ad una personalità sua propria. La vita di Sam, scandita dall'attesa per i videomessaggi della moglie e le piccole attività quotidiane per combattere la solitudine e la paranoia, cambia radicalmente con la comparsa di fugaci visioni ad occhi aperti. In seguito ad un incidente causato da una di queste allucinazioni, il protagonista comincia a vedere un altro sè aggirarsi per la base, e scopre di potervi interagire. Dopo l'ovvio sconcerto iniziale, i due Sam uniscono le forze per scoprire la verità.
Il pregio del plot di Moon è quello di non conformarsi ai clichè hollywoodiani, che tendono a costruire intere sceneggiature su un segreto per poi rivelarlo a pochi attimi dei titoli di coda. Il mistero della pellicola, ovvero chi sia l'"altro Sam" e cosa ci faccia lì, viene rivelato già a metà dello svolgimento, dando modo alla storia di evolversi in maniera sensata ed allo spettatore di riflettere sui retroscena. Il fatto che l'intero svolgimento sia ambientato sulla base lunare e che Sam Rockwell sia l'unico protagonista non rende la pellicola monotona: diversi sono infatti i piani su cui si sviluppa la narrazione, da una parte c'è il rapporto tra i due Sam, e dall'altra quello con GERTY, che per quanto limitato in quanto macchina si rivela ben più profondo del previsto.
Il risultato è un'ora e mezza di narrazione ben dosata, senza accelerazioni troppo brusche nè pause eccessive, che si arricchisce verso la fine di una morale non scontata. Una bella fantascienza quella del regista Duncan Jones, che sfugge all'ormai quasi scontata contaminazione con l'azione e si fa veicolo di un messaggio e di emozioni tutto sommato sincere. Da vedere.

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