tag:blogger.com,1999:blog-37412142676959705062024-02-20T03:53:00.549+01:00andymonza's blogVideogame, serie tv, narrativa, sci-fi, fantasy, deliri e universi alternativiAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.comBlogger58125tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-58284993484971115442013-02-07T00:22:00.001+01:002013-02-07T00:23:32.458+01:00Il futuro dell'industria del videogame, David Cage e qualche considerazione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves>false</w:TrackMoves>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing>
<w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing>
<w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>
<w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:DontAutofitConstrainedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
</w:Compatibility>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj-iLrfPAqboUKfilTgdKdlF17-w6BMuDoZKMQWmNQXvvlWYyWsuwsMSZboavidO21gA-Vb9Uxj0gcNLTOYoc0vj_ETEdggRjkfwCYpYJ_HzkYG8uHa-VAtwWE7kuYCWN8isTLm-pnmqY/s1600/David-Cage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj-iLrfPAqboUKfilTgdKdlF17-w6BMuDoZKMQWmNQXvvlWYyWsuwsMSZboavidO21gA-Vb9Uxj0gcNLTOYoc0vj_ETEdggRjkfwCYpYJ_HzkYG8uHa-VAtwWE7kuYCWN8isTLm-pnmqY/s1600/David-Cage.jpg" /></a></div>
Ho sempre pensato a <b>David Cage</b>
come a un game designer interessante, sebbene la sua abitudine a uscirsene con
giudizi talvolta molto netti e lapidari sull’industria dei videogiochi sia
quasi irritante, soprattutto data la sua carriera, sicuramente notevole ma non
tanto sopra la media da giustificare tale abitudine a pontificare.<br />
<a name='more'></a> Il palco del
<b>DICE 2013</b> l’ha visto, una volta di più, lanciarsi in un lungo discorso
contenente una serie di punti, più che altro indicazioni, o consigli, per
migliorare l’industria dei videogiochi. Alcune cose sono secondo me sensate,
altre meno, a partire dal leitmotiv, ossia l'industria dei videogiochi afflitta da Sindrome di Peter Pan. Quanto segue è una mia analisi su questo discorso, con alcune possibili
risposte ai singoli problemi evidenziati.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<b>Punto 1</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">creare giochi per ogni tipo di pubblico</i>. Punto al quale Cage ha fatto
seguito affermando che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">è tempo che
l’industria crei prodotti adatti a un pubblico adulto</i>. Ora, si tratta di un
punto di vista in parte condivisibile, ma, appunto, in parte. Innanzitutto, la
prima parte è in contraddizione con la seconda: se si crea una maggioranza di
contenuti per adulti, automaticamente si esclude una grande parte
dell’audience. Secondo me, il punto del discorso è che l’industria deve continuare
a rispondere alle esigenze di ogni tipo possibile di clientela (anche perché,
volendo guardare ai numeri, allargare il bacino d’utenza significa guadagnare
di più), ma non con ogni singolo prodotto, semmai con le intere line up,
popolate di titoli tra loro diversi, che vadano dallo sportivo, al casual, al
prodotto per gamer appassionati. E questo, evidentemente, con l’ultima
generazione è già successo. Abbiamo avuto una diversificazione senza precedenti
nel mercato dei videogame (grazie anche allo straordinario apporto di Nintendo,
che ha portato una console dove pochi anni prima non avrebbe mai potuto trovare
posto, e in seconda battuta di iOS e Android, con la loro rivoluzione del
mobile gaming a basso costo), che ha sdoganato il videogioco come forma
d’intrattenimento “per tutti”. Quindi, qui mr. Cage mi scade un po’ sul mr.
Ovvio. Sta già succedendo. Quanto ai giochi “per adulti”, non mi pare siano
mancati nell’ultima generazione (mi vengono in mente L.A. Noire, The Walking
Dead di Telltale, Dishonored, ma ce ne sono molti altri) e non mi pare manchino
in futuro (Bioshock Infinite, The Last of Us, Remember Me). Ancora, sta già succedendo.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiClIueSQ08UDW9yh9GprLetFsxYgHgw-KFT89XoCh-VvQ7C8xZRfDa3H4d-flkBPPaUpNGYOZ9iqFpd-zZw2seBkmtTy06Vz9Zpo43O7bV73BWrCBM6K79PVHxSP8GZ_YuhJmqhr20VhU/s1600/the+last+of+us.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="364" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiClIueSQ08UDW9yh9GprLetFsxYgHgw-KFT89XoCh-VvQ7C8xZRfDa3H4d-flkBPPaUpNGYOZ9iqFpd-zZw2seBkmtTy06Vz9Zpo43O7bV73BWrCBM6K79PVHxSP8GZ_YuhJmqhr20VhU/s640/the+last+of+us.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The Last of Us sembra offrire temi decisamente interessanti, e senza dubbio adulti</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 2</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">cambiare i paradigmi, </i>poi parafrasato con “la violenza non è
l’unica strada”. Anche qui, non ci vedo un pensiero particolarmente profondo o
interessante. La violenza, così come al cinema, è da sempre parte dell’intrattenimento.
Peraltro, non tutti i videogiochi sono necessariamente violenti. Soprattutto in
ambito indie gaming e distribuzione digitale ci sono moltissimi giochi di
grande valore che basano il loro appeal su fattori che con la violenza hanno
ben poco a che fare. E, peraltro, mi sembra un consiglio un po’ azzardato,
quando proviene da un game designer i cui giochi sono piuttosto violenti, pur
senza mostrare scene necessariamente cruente.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 3</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">l’importanza del significato. </i>Cage ha fatto seguito affermando che
moltissimi videogiochi non hanno alcun significato, non lasciano niente dietro
di sé. Anche qui, sono perplesso. Guardiamo ad altre forme d’intrattenimento
ben più anziane, letteratura (in questo caso teniamo in conto esclusivamente la
fiction, s’intende) e cinema. Di certo, non tutti i film e libri hanno
necessariamente un significato profondo, nemmeno quelli che fanno bene il loro
lavoro, ossia intrattenere. E va benissimo così.Che profondo significato
dovrebbe avere The Avengers? Il Cavaliere Oscuro? Harry Potter? Mi sembra che
ci sia un po’ di confusione su cosa siano effettivamente i videogiochi e su
quale sia il loro scopo. Stiamo pur sempre parlando di intrattenimento. Poi, se
un game designer particolarmente ispirato si trova a creare un’opera che, a
fianco dell’intrattenimento, riesce a comunicare un messaggio, a lasciare
qualcosa dietro di sé, a far riflettere il giocatore, ben venga (e non che gli
esempi, già sino ad oggi, siano mancati). Ma non mi sembra la condizione si ne
qua non perché il futuro dell’industria sia comunque valido.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Poi fa seguito un discorso,
secondo me molto delicato, sulla sceneggiatura. Cage afferma che molti giochi
presentano storie risibili, in quanto scritte da sceneggiatori improvvisati.
Qui si apre una dissertazione molto ampia. Innanzitutto, il fatto che i
videogiochi debbano sempre e comunque presentare sceneggiature elaborate è
secondo me oggetto di discussione. Occorre prima fare una debita distinzione
tra i vari generi di videogioco esistenti, alcuni più sensibili al discorso
sceneggiatura, altri meno. Non bisogna dimenticarsi che un videogioco non si
basa sulla storia, intesa come “personaggio che vive un’esperienza e si
trasforma nel corso di essa” (una definizione limitante, d’accordo, ma pur
sempre valida in molti casi), ma si fonda semmai sulle circostanze. La dinamica
del videogioco, la netta immedesimazione del giocatore nel personaggio
principale (che tramite l’interattività diventa più profonda di quella offerta
da qualsiasi altra forma d’intrattenimento) rende quasi impossibile elaborare
sceneggiature che si rifacciano a quelle proposte da film e libri. La necessità
di inframmezzare ai momenti narrativi sequenze ludiche “rompe” il ritmo
regolare di una sceneggiatura, dunque assumere sceneggiatori affermati, che da
sempre scrivono storie dedicate ad altre forme d’intrattenimento, non
rappresenta una soluzione.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdYcV6p79j7JWHjNbnOa_rw2ZCycIOUH0msYyxHZovw4DxaUYcxqidOqI2A1-KS1ohkb_5pQREsCwhe0E_7MquMcqF3M1HYjeBGCy4QOIswPYVAoolSIG1GEhV233_zlbT_0OIydg0RIc/s1600/Crysis2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdYcV6p79j7JWHjNbnOa_rw2ZCycIOUH0msYyxHZovw4DxaUYcxqidOqI2A1-KS1ohkb_5pQREsCwhe0E_7MquMcqF3M1HYjeBGCy4QOIswPYVAoolSIG1GEhV233_zlbT_0OIydg0RIc/s640/Crysis2.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La sceneggiatura di Crysis 2 è stata scritta da un professionista, ma questo non ne ha migliorato la qualità</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo non significa che non si possa
fare di meglio. Gli scaffali sono evidentemente pieni di giochi che, seppur
dotati di una trama, coinvolgono davvero poco dal punto di vista narrativo.
Recentemente sto rigiocando Crysis 2, un gioco che tenta di mettere in mezzo un
abbozzo di trama, con risultati quasi imbarazzanti. E, curiosamente, proprio la
trama di Crysis 2 è stata curata da uno scrittore discretamente famoso negli
USA (l’autore di Altered Carbon, romanzo scifi piuttosto noto), a dimostrare
che non sempre un professionista rappresenta la soluzione al problema. Non basta
assumere uno sceneggiatore, né ispirarsi alle sceneggiature hollywoodiane. I
videogiochi hanno bisogno di storie scritte appositamente, dotate di un ritmo
che sappia piegarsi alle necessità dettate dall’interattività.<br />
Infine, facendo di questo il punto evidentemente più sentito del discorso, Cage aggiunge che i videogiochi dovrebbero attingere più dalla vita reale, invece che proporre mondi di fantasia. Qui mi trovo totalmente in disaccordo. Ci sono videogame che attingono dall'una e dall'altra fonte, e la pura fantasia non rappresenta un ostacolo, né un problema, alla rilevanza o alla serietà dei temi trattati.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 4</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">diventare più accessibili, </i>cui Cage fa seguito dicendo che
bisognerebbe guardare più alle menti dei giocatori, che alla loro abilità con
le dita. E anche qui, c’è molto da dire. La diversificazione è fondamentale.È
giustissimo che ci siano giochi in grado di richiedere un’interazione diversa
dallo schiacciatasti, così come è fondamentale che vi siano sempre altrettante
produzioni che richiedano abilità.Demon’s e Dark Souls, a suo modo il
multigiocatore di Call of Duty, i MOBA e molte altre produzioni fortemente
competitive e che richiedono allenamento e concentrazione sono un’espressione
importante del videogioco come media d’intrattenimento, e non meritano
assolutamente di essere viste come “giochi da bambini”. Poi, a lato, c’è un
prodotto come Journey, che non richiede alcun impegno, e affascina con la
semplicità dei suoi tratti enigmatici. Diversificazione, appunto.Ma non cerchiamo
di trasformare TUTTI i videogiochi in “viaggi” che non richiedono alcun impegno
da parte di chi li gioca.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 5</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lavorare con talenti provenienti da altri media, </i>con esempi,
portati dallo stesso Cage, quali David Bowie (che ha partecipato in un piccolo
ruolo a Omikron: The Nomad Soul) e Ellen Page (l’attrice di Inception, che
presta volto e movenze alla protagonista del suo nuovo gioco, Beyond: Two
Souls). Secondo il game designer francese, persone estranee al media del
videogioco, ma comunque esperte di intrattenimento, possono offrire nuovi punti
di vista. Questo è effettivamente un pensiero che condivido. Per quanto non si
tratti di un arricchimento necessario a tutti i generi e non sia sempre facile
da mettere in atto, è senza dubbio un’idea che potrebbe portare ad
un’evoluzione interessante in molti ambiti, a patto che a reggere le redini del progetto ci siano dei creativi dedicati al videogame, e non provenienti da altri media.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 6</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">coinvolgere maggiormente Hollywood, </i>al fine di creare una nuova
forma d’intrattenimento. Anche qui, la cosa vale solo per certi generi, e non
rappresenta necessariamente un passo avanti per il videogioco. A dire il vero,
con quest’ultima generazione, alcuni sviluppatori si sono dimostrati molto
abili nel proporre sequenze e archetipi tipicamente hollywoodiani (vedasi
Naughty Dog e la saga di Uncharted).<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz9SL6PRW47choxqymCztdTHr-ZA_TfRMs6Pu59Nd_YzaYosGKF5BG9RhmlMwCjpsscmFpJsD6_GpTqty_tlz_oix-hypLv841DB0nXlxVmltQEbMdsxihcEdeu6DHygOsmGWg700hC1g/s1600/Uncharted+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz9SL6PRW47choxqymCztdTHr-ZA_TfRMs6Pu59Nd_YzaYosGKF5BG9RhmlMwCjpsscmFpJsD6_GpTqty_tlz_oix-hypLv841DB0nXlxVmltQEbMdsxihcEdeu6DHygOsmGWg700hC1g/s640/Uncharted+3.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La saga di Uncharted ha dimostrato che per creare validi giochi cinematografici non è necessario coinvolgere direttamente esponenti dell'industria hollywoodiana.</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 7</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">relazionarsi in modo differente con la censura</i>. Qui Cage fa
seguito, dicendo che sebbene abbia sempre scritto storie con riferimenti alla
violenza e al sesso, “ora ha qualcuno che lo consiglia e lo controlla in tal
senso”. Aggiunge inoltre che molti giochi che ha visto presso lo scorso E3
l’hanno sconvolto per il livello di violenza mostrato. Qui sono un po’
perplesso. La violenza è sempre un tema delicato, ma, per ogni gioco violento,
ce n’è un altro che non lo è. Il discorso, secondo me, non è da concentrare sulla
censura (la sola parola è nemica di qualunque forma di cultura) ma sulla
sensibilizzazione delle famiglie. Come ripetuto infinite volte, i genitori
devono finirla di trincerarsi dietro la loro scarsa familiarità con i
videogiochi e conseguente incapacità di scegliere quelli giusti per i loro
figli. Dietro la copertina di ogni gioco in commercio c’è non solo l’età
consigliata, ma anche chiarissime ed esplicite indicazioni sui contenuti che
potrebbero non essere adatti ai più giovani, dal linguaggio scurrile ai
riferimenti al sesso. Non ci si può più nascondere dietro la presunta natura
criptica di queste indicazioni. E soprattutto, non si può parlare di “giochi
per adulti” e di “censura” nello stesso discorso, o si rischia fortemente di
contraddirsi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 8</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">il ruolo della stampa. </i>Cage traccia una linea di demarcazione tra
la stampa utile e intelligente, ossia quella che analizza, critica e informa, e
quella che si limita ad assegnare un voto. Condanna la seconda, e io ci sto. La
prima può migliorare l’industria, la seconda serve solo a gonfiare i forum,
senza guadagno per nessuno.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Punto 9</b>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">l’importanza dei giocatori. </i>E qui Cage dice qualcosa di molto
interessante, ossia che ad avere in mano il destino dell’industria sono proprio
i gamer. Sono loro che comprando un gioco in massa lo trasformano in una saga
decennale. Oppure ne affondano completamente un altro, lasciandolo sugli
scaffali. O ancora si lamentano della qualità di un gioco, dopo averlo
scaricato illegalmente. Insomma, comprate quello che volete, comprate quello
che vi piace, e soprattutto sostenete le cose alle quali volete garantire un
seguito. Sembra un discorso scontato, ma non lo è.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cage conclude affermando che il
media del videogioco dovrebbe trasformarsi in “intrattenimento digitale, accessibile
a tutti, aperto a tutti i temi e generi, in grado di raccontare cose su noi
stessi, esseri umani e società, in maniera intelligente. E dovrebbe basarsi sul
viaggio, non sulla sfida”. Come già spiegato nei singoli punti, sono d’accordo
solo in parte. Alcuni generi di videogioco dovrebbero avere queste
caratteristiche, ma una forma di videogioco “classica”, ossia pronta ad offrire
sfide, non dovrà mai mancare sugli scaffali (e dubito mancherà mai). Soprattutto, più in generale, quest'ultima generazione ha visto il media del videogioco maturare, diversificarsi e responsabilizzarsi in maniera notevole ed esponenziale. Non si può pretendere che tutto cambi dall'oggi al domani. La maturazione è in atto, e Hollywood, il più delle volte, andrebbe lasciata ad occuparsi del suo media, mentre i videogame si evolvono secondo la loro natura, intrinsecamente diversa da quella cinematografica, e dunque bisognosa di creativi ad essa interamente dedicati.</div>
<!--EndFragment--></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-65653002853080474742013-01-31T16:18:00.000+01:002013-01-31T19:06:06.912+01:00Django Unchained - Recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves>false</w:TrackMoves>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing>
<w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing>
<w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>
<w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:DontAutofitConstrainedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
</w:Compatibility>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEVrG9iOMsDo8JahHqn_nbQbLS3DD_wI0lnygCD2RUWpcGHv2Tz4xVAGb_tNAc0iFLKtGZi70LLvPDax1-mXRxUGHEXxUiZFfkFGkpIY3j89jpgIIVpH85hj6ahHVLWQbSQYLgoMyJgxA/s1600/Django-Unchained.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEVrG9iOMsDo8JahHqn_nbQbLS3DD_wI0lnygCD2RUWpcGHv2Tz4xVAGb_tNAc0iFLKtGZi70LLvPDax1-mXRxUGHEXxUiZFfkFGkpIY3j89jpgIIVpH85hj6ahHVLWQbSQYLgoMyJgxA/s1600/Django-Unchained.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non importa che tu capisca
effettivamente qualcosa di cinema oppure che tu (come il sottoscritto) ti
piaccia solo blaterarne a casaccio, mentre guardi <b>Django Unchained</b> lo sai che
sei lì, a guardare qualcosa che <b>rimarrà nella storia</b>. Vorresti strapparti le palpebre
per vedere di più, per lasciare che quella musa cicciona, isterica e strafatta
che di nome fa Quentin ti versi dentro le pupille più miele urticante ed
esplosivo di quello che già ti sta schizzando in faccia (pun intended).</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
In
altre parole, <b>Django Unchained</b> è Tarantino che eiacula sul pubblico pagante, e
lo fa fortissimo per tre ore, tirandoti per le orecchie e urlandoci dentro, e
alla fine ti piacerà anche se non pensavi. <b>E hai pure pagato tu</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Se mai ci fossero stati dei dubbi
sul suo smisurato talento, sul suo coraggio, sulla sua meravigliosa faccia da
cazzo, ecco qua, <b>parliamone adesso</b>. Parliamone dopo che, nascosto per la
maggior parte del tempo dietro la macchina da presa (quando ci si mette davanti
invece lo devono inquadrare con l’IMAX eh), ti dirige questa specie di
<b>all-star-game di attori giganteschi</b>, che sembrano lì a fare la gara a chi più
ruba la scena, e riesce comunque a fare della sua regia un <b>elemento fondante</b> di
tutta l’esperienza. In <b>Django Unchained</b> c’è tutta l’<b>America</b>, quella bella che
ci piace tanto, con tutte le sue contraddizioni senza le quali non sarebbe lei.
Una terra immensa, pericolosa, bellissima, dove chiunque può fare quello che
vuole, se lo vuole davvero, dove le cose cambiano, magari lentamente, ma
cambiano davvero. In <b>Django</b> c’è anche tutta l’antologia del miglior cinema di
Tarantino, della sua capacità di girare sparatorie che sembrano dialoghi e
<b>dialoghi che fanno più male delle sparatorie</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per questo, le puttanate sullo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">spaghetti western </i>che Tarantino <i style="mso-bidi-font-style: normal;">tanto voleva fare da non riuscire proprio a
non farlo</i> sono esattamente quello, puttanate. <b>Django Unchained</b> è un western
tanto quanto Il Cavaliere Oscuro è un gangster movie. No, esempio sbagliato, Il
Cavaliere Oscuro <b>È</b> un gangster movie, se non fosse per la scomoda e
occasionale apparizione del tizio vestito da pipistrello. Per rimanere in tema,
diciamo che <b>Django</b> è un western tanto quanto Inglorious Basterds è un film
storico sulla Shoah. Certo, ci sono le citazioni, tantissime e di cui
probabilmente ne ho colte lo zerovirgolauno percento, e ci sono le musiche, ma
questo è esattamente quello che Tarantino fa e ha sempre fatto, ossia
decostruire il dogma, prenderne i pezzetti, spararci sopra, dire parolacce
fortissimo, farli esplodere e poi ricomporli in un quadro fighissimo, e
raccontarti quello che lui ti vuole raccontare, mentre <b>se la ride pisciando sul
dogma</b>, e pensando a tutti quelli che poi diranno che è il regista della
citazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
E poi potremmo anche dirci, a
bassa voce, che forse forse il film è un po’ troppo lungo, che c’è un’ultima
mezz’ora che si poteva magari tagliare, risolvendo le cose un po’ prima, che
alla fine ci si ripete un po’. E poi potremmo anche dirci che non ce ne frega
assolutamente niente, perché è tutto tanto bello che <b>vorresti non finisse mai</b>. Andate
a vederlo di corsa, poi chiamatemi e parliamone, che se c’è una cosa bella di
un film bello, denso, orgiastico, spettacolare, ubriacante come questo è che si
può <b>parlarne fino alla morte</b>, e già questo dovrebbe bastare a testimoniarne il
valore.</div>
<br />
<!--EndFragment--></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-67898563509657439202013-01-25T02:42:00.001+01:002013-01-25T02:56:28.101+01:00Flight - Recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves>false</w:TrackMoves>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing>
<w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing>
<w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>
<w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:DontAutofitConstrainedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
</w:Compatibility>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7g4SN-qLGjHmWFnoA97lQjKqx4_mfkTe5-mTzCuUYyNcBPXWiGgARDY0_MxKEZA73HAMeqjpPHyovlXWg5F2f4UbA1UbsdFAjPkVsZzybEVXHDcYBzav4jB_Jf1Gq4YKeVmk1PMNmeYQ/s1600/Flight-Denzel-Washington.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7g4SN-qLGjHmWFnoA97lQjKqx4_mfkTe5-mTzCuUYyNcBPXWiGgARDY0_MxKEZA73HAMeqjpPHyovlXWg5F2f4UbA1UbsdFAjPkVsZzybEVXHDcYBzav4jB_Jf1Gq4YKeVmk1PMNmeYQ/s1600/Flight-Denzel-Washington.jpg" /></a></div>
<b>Flight</b> ha il coraggio di metterti
davanti, per due ore e passa, un protagonista che molto probabilmente non ti
piacerà, principalmente perché si tratta di un essere umano, e al cinema non se
ne vedono molti. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco, il bello di <b>Flight</b> è che è
proprio un film sugli uomini, sulla loro natura intrinsecamente sporca e falsa,
sulla loro capacità di trasformare una tragedia (per inciso, il mega incidente
aereo che avete già visto e rivisto nel trailer, e che, per secondo inciso, è
anche l’unico momento splendidamente dinamico della pellicola) in un gioco di
interessi.</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
Quando cade un aereo, deraglia un treno, crolla un palazzo, affonda
una nave, qualcuno fa un sacco di soldi, qualcun altro ne perde altrettanti, e
gli interessi in ballo sono grossi. La tragedia diventa un “<b>evento</b>”, una cosa
di cui parlare (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Costa_Concordia" target="_blank">l’abbiamo visto di recente</a>, no?), su cui lucrare, di cui
qualcuno deve necessariamente pagare lo scotto. <b>Zemeckis</b>, qui alle prese con la
prima pellicola con protagonisti in carne ed ossa dopo anni di animazione, lascia
tuttavia la faccenda mediatica elegantemente sullo sfondo, e ci racconta il
tutto con un punto di vista molto intimo, quello del presunto eroe. Il pilota
Whip Whitaker, che, con una manovra incredibile, salva un centinaio di vite
messe in pericolo da un malfunzionamento di un aereo di linea. Con una breve
introduzione (pre-flight entertainment) e con lunghe succesive riflessioni, noi
però vediamo un’altra storia, e siamo portati a farci delle domande. </div>
<div style="text-align: justify;">
Cos’è più importante, che tu
abbia salvato 96 anime con una straordinaria manovra, oppure che tu abbia preso
i comandi di un aereo di linea dopo una notte in bianco a base di alcool e
coca? Hai avuto fortuna, hai avuto sfiga, sei un eroe, sei un mostro, un pilota
eccezionale o uno pessimo? </div>
<div style="text-align: justify;">
Tutta questa parte, quella delle
domande che il film si fa e <b>ti</b> fa, l’ho goduta davvero tanto. Funziona, è
intensissima grazie soprattutto a Denzel Washington, tanto gigantesco sullo
schermo che John Goodman a schiacciarlo non ce la fa, sebbene ci provi
intensamente. Peccato però che nella seconda metà Zemeckis metta l’autopilota,
e faccia l’errore più grosso che si poteva fare in una pellicola partita con
questi presupposti, ossia <b>la morale</b>. Si chiude con le domande spinose, con le
risposte intelligenti e con l’indagine sulla figura dell’eroe, e si passa
dritti dritta alla pseudoredenzione, mentre una voce da qualche parte tra la
nuca e la base del collo ti sussurra “lo sapevo, era troppo bello per essere
vero”.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: justify;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB15PTIHSx1KHRnxIx2ZfETMa-doOVLjrVrlwLxmDWB5KhREbSMl34vB151vM96w2zL8P8l9TRmhY6n4SXVfmAHyWgms0n2XjfWH-XOyFCrNcS8H_wVEvgLARb2ozziyn0m-gapy7hLCk/s1600/John+Goodman+Flight.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB15PTIHSx1KHRnxIx2ZfETMa-doOVLjrVrlwLxmDWB5KhREbSMl34vB151vM96w2zL8P8l9TRmhY6n4SXVfmAHyWgms0n2XjfWH-XOyFCrNcS8H_wVEvgLARb2ozziyn0m-gapy7hLCk/s400/John+Goodman+Flight.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">John "gigante" Goodman, l'uomo che farebbe sniffare Kryptonite anche a Superman</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Flight</b> fa le domande giuste e poi
si dà le risposte più banali e scontate di questo mondo. <b>Flight</b> poteva essere
un film eccezionale e coraggioso, e finisce per puzzare di Castaway. Ci sono
rimasto sinceramente male, ma poco importa. Perché dove il film si ferma, e
comincia a scendere in picchiata, lo spettatore può continuare da solo con le
proprie riflessioni. Ciò che vale di <b>Flight</b> rimane tutto nel primo terzo, sia
cinematograficamente (con l’eccezione dell’ultimo, straordinario “intervento”
del gigante Goodman), sia dal punto di vista narrativo, ma l’interrogativo è
già stato posto, i neuroni stimolati, la riflessione avviata. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ognuno tragga le proprie
conclusioni, al di là dello stucchevolissimo finale. Nel caso non si fosse
capito, la visione in ogni caso la consiglio, magari non immediatamente e non
necessariamente al cinema: quei primi 45 minuti, tra la straordinaria messa in
scena dell’incidente e gli interessanti interrogativi posti allo spettatore,
valgono abbastanza da coprire la successiva delusione. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>PS</b>, per tutti i geek del volo civile: ho casualmente trovato<a href="http://www.thedailybeast.com/articles/2012/11/18/real-pilots-laugh-at-flight.html" target="_blank"> questo articolo</a>, in cui un pilota demolisce la credibilità della scena dell'incidente sotto vari profili, da quello più scontato della cattiva luce in cui l'intero settore dell'aviazione viene messo dalla pellicola, a svariati dettagli tecnici, purtroppo non ben approfonditi.</div>
<!--EndFragment--></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-543054991069107432013-01-03T13:36:00.001+01:002013-01-03T13:40:39.276+01:00Jurassic Nerd<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl8Kn3XhhO-_ELUjV_FCML5IvT7UnvBrHpY-3Yb5fFTN1-KEUIibudq1oEcG2sSjEaY6zmuDnkMp-oMgeOaN48DESoa-A4E_5AjqQSMLTAUgZpGuDqkrl0QUL7lsHu3cAQO1L8zx_vZZE/s1600/Jurassic-Life.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl8Kn3XhhO-_ELUjV_FCML5IvT7UnvBrHpY-3Yb5fFTN1-KEUIibudq1oEcG2sSjEaY6zmuDnkMp-oMgeOaN48DESoa-A4E_5AjqQSMLTAUgZpGuDqkrl0QUL7lsHu3cAQO1L8zx_vZZE/s1600/Jurassic-Life.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Nerd di <b>Jurassic Park</b>, il momento è arrivato. Se anche voi al tempo avete atteso <b>Trespasser</b> come la manna dal cielo, e vi siete beccati la conseguente relativa delusione, questa potrebbe essere l'inattesa risposta. Si chiama <b>Jurassic Life</b>, è totalmente fan-made e sviluppato con il <b>Source Engine</b>, che dimostra ancora una volta (se ce ne fosse bisogno) di essere un motore dannatamente attuale.<br />
<a name='more'></a>Si tratta sostanzialmente di uno sparatutto, dotato di una storia che lambirà gli avvenimenti del primo film, presentando (probabilmente) anche nuovi personaggi. Da quanto si vede nel video, sembra che l'isola sia <b>interamente esplorabile</b>, anche utilizzando veicoli. Da quanto si legge sul sito ufficiale, sembra che gli sviluppatori siano al lavoro per dotare i dinosauri di un'intelligenza artificiale di prim'ordine. E' in produzione da un anno, ma personalmente non ne avevo mai avuto notizia. Da ora, ha tutta la mia attenzione.<b> </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"></span><br />
<div style="display: inline !important; text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><a href="http://jurassic-life.game-lab.com/" target="_blank"><b>Qui</b> </a>il sito ufficiale, e qui sotto l'ultimo video rilasciato, molto molto promettente.</span></div>
<span style="text-align: left;">
</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/lTPk4iO47RQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-52945714689757071282013-01-02T17:03:00.000+01:002013-01-02T17:03:39.451+01:00Il meglio e il peggio del 2012<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves>false</w:TrackMoves>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing>
<w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing>
<w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>
<w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:DontAutofitConstrainedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
</w:Compatibility>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoRUqwTbvyNuaS9cAisHPC9Hw-eewiXGAZ7pSCgmHrUFQkf6mVyaF94Ch7NJoZvK2heer6VRz86NWALLpPmhWKfTCg6Y4pXb5XhowcIQPkYAHZ-rM0PQMIAY8Kzojdd1JSFFjjTRrURko/s1600/the-walking-dead-videogame.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoRUqwTbvyNuaS9cAisHPC9Hw-eewiXGAZ7pSCgmHrUFQkf6mVyaF94Ch7NJoZvK2heer6VRz86NWALLpPmhWKfTCg6Y4pXb5XhowcIQPkYAHZ-rM0PQMIAY8Kzojdd1JSFFjjTRrURko/s1600/the-walking-dead-videogame.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il 2012 si è chiuso, ed è tempo
di bilanci. Non troppo positivi, tanto economicamente quanto dal punto di vista
dei contenuti. Il 2012 non è stato, per me, un anno esaltante, sebbene le cose
buone non siano mancate. Ecco una raccolta, in ordine rigorosamente sparso,
delle mie valutazioni sui nomi più importanti dell’anno.</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Miglior Sportivo:</b> su questa
categoria faccio poco testo, dato che gioco gli sportivi “classici” tutt’al più
per compagnia, ma <b>SSX</b>, complice una passione per i predecessori su Playstation
2, mi ha preso. Non è perfetto, tra inattesi picchi di difficoltà e qualche
modalità poco riuscita, ma per 15 e passa ore mi ha tenuto incollato alla
tavola.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Da giocare in 2:</b> <b>LEGO Harry
Potter – Anni 5-7</b>, a patto naturalmente che vi piacciano i film/libri della
saga. Per rilassarsi a quattro mani, nel 2012 non ho trovato di meglio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Da giocare in 4</b>: con il suo
irriverente umorismo, la grafica figa (su PC) e il gameplay orientato al puro
divertimento, <b>Borderlands 2</b> è un passatempo quasi perfetto, a patto di riuscire
ad accordarsi con altri tre amici.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La polaccata:</b> ossia l’indie più
squattrinato ed estremo dell’anno. Per me, vince a mani basse <b>Legend of
Grimrock</b>, scoperto in ritardo, ma validissimo dungeon crawler, da provare
assolutamente. Menzione anche per FTL – Faster Than Light, roguelike come si
deve.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La tamarrata:</b> Prototype 2 mi ha
divertito un bel po’. È una pseudo-fotocopia del primo, non può certo definirsi
originale, ma fa il suo dovere con innegabile convinzione. Il premio però va a
<b>Sleeping Dogs</b>, tamarro vero, con una Hong Kong un po’ vuota dal punto di vista
delle attività secondarie, ma nondimeno bello sfondo alle guerre con la Triade.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Il presuntuoso: Spec Ops: The Line</b>
vuole provare a fare la parte del videogioco “evoluto” e autocosciente, ma son
tutti specchietti per allodole. Sotto sotto c’è uno sparatutto “alla Gears”
appena appena decente, e ben poco altro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Il mondo parallelo:</b> l’isola di
<b>Far Cry 3</b> è un posto dove ci si lascia il cuore, che ricorderete per un bel
pezzo e di cui sentirete la mancanza. Risolvendo varie magange ataviche e
facendo un collage tra lo stile del primo e del secondo episodio, Ubisoft ha
messo insieme un videogioco eccezionale per pulizia, design e varietà del
gameplay.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Lo spacca-mouse:</b> <b>Xcom: Enemy Unknown</b>
vince a mani basse su qualunque cosa si controlli con i soli click del mouse. Anche
Diablo III mi ha portato via un bel po’ di ore, ma il revival strategico a
turni firmato Firaxis è una vera droga, abbastanza godibile anche su console.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La sorpresa:</b> la prima mezz’ora di
<b>Dragon’s Dogma</b> è stata un vero disastro. Giravo senza sosta cercando di
afferrare un game design che proprio non voleva saperne di apparire sensato ai
miei occhi. Se avessi dovuto fare una mia personale previsione di voto in quel
momento, avrei sparato una sufficienza risicata. Poche volte le prime
impressioni mi hanno tradito così tanto, e alla fine mi sono trovato a spendere
più di 40 ore tra gestione delle pedine e combattimenti veramente ostici. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Il migliore:</b> <b>The Walking Dead:
The Videogame</b> mi ha veramente colpito. Esorcizzando una volta per tutte le
varie becerie che ho sentito su di esso (a partire da “non è un videogioco
perché manca la parte interattiva”… come se interattivo fosse solo sinonimo di
pestare sui tasti), lo metto al primo posto della mia classifica dell’anno. Ne
ho parlato solo bene nelle recensioni “ufficiali” pubblicate su Badgames.it, e
continuerò a consigliarlo e difenderlo a spada tratta negli anni a venire.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>L’online: </b>bella lotta tra Call of
Duty: Black Ops II e <b>Halo 4</b>, ma alla fine vince il secondo. Non mi ero mai
granché appassionato al multiplayer proposto dalla saga di Master Chief, ma con
questo quarto capitolo sono diventato un vero drogato dell’8 contro 8.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La controversia:</b> l’hanno premiato
(quasi) tutti con voti pienissimi, eppure io sono rimasto parzialmente deluso.
Forse le mie aspettative erano troppo alte, eppure <b>Dishonored</b> non mi ha
convinto del tutto. Comparto artistico notevole, game design originale, ma da
metà in poi la magia per me si è un po’ “rotta”, complice qualche falla (secondo
me evidentissima) nel design dei livelli e l’eccessivo ripetersi di certe
situazioni/soluzioni. Bello sì, ma voglio vedere chi se ne ricorda tra un tot
di anni. In questa categoria, per motivi diversi, ci metto anche <b>Journey</b>.
Eccezionale lavoro di concettualizzazione, artistico e audio, ma tante belle
idee di game design appena accennate e mai davvero approfondite.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>In metrò, autobus e treno:
Baldur’s Gate: Enhanced Edition</b> su iPad è stata davvero la svolta. Ha i suoi
problemini di controllo, soprattutto quando si tratta di entrare negli edifici
o raccogliere il loot, ma portarsi in borsa a tracolla il gioco che t’ha
segnato l’infanzia vale tutti i soldi del biglietto, e anche qualcosa in più.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La mezza delusione:</b> mi aspettavo molto da <b>Assassin’s Creed III</b>, ma dalle fucine di Ubisoft è uscito un
prodotto bello solo a metà, ricchissimo di contenuti ma incompleto, pieno di
imprecisioni e bug, affiancato da una trama davvero stanca e prevedibile.
Stessa riflessione per <b>Mass Effect 3</b>. Sarei tentato di inserirlo nella prossima
categoria, non foss’altro che per il mio personale attaccamento alla saga, ma
alla fine non è che sia tutta roba da buttare. Sono soprattutto quelle ultime
due ore che proprio non vanno giù.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La delusione totale:</b> mi aspettavo
tanto da <b>Kingdoms of Amalur: Reckoning</b>. Forse ci vedevo un po’ troppo una
valida alternativa a Skyrim, dotata perdipiù di un combat system solido e
impegnativo. Poi mi sono trovato in mano un gioco poco rifinito, per nulla
bilanciato in molti aspetti e vuoto in una delle sue componenti fondanti, ossia
il free roaming. Esperienza da dimenticare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Divertenti assortiti:</b> Qui ci
mettiamo le cose che mi hanno divertito, ma non esaltato in maniera degna di
nota e da imperitura memoria. Tra questi, <b>Darksiders II </b>e <b>Hitman: Absolution</b>,
passando per <b>Need for Speed: Hot Pursuit</b>, la prima mezz’ora di <b>Forza Horizon</b> (da
lì in avanti, cambia ben poco), <b>Silent Hill: Downpour</b> e <b>Binary Domain</b>.</div>
<!--EndFragment--></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-83045873697055972002012-11-23T10:11:00.001+01:002012-11-26T09:31:42.389+01:002088, il trailer che non t'aspetti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkNtgQq_XoHMBOu3cYSLK037bvnxRIztGuid2pZ_epyXutFpuwaTcQnOMGQi5-Rlc3-Jvd1A5SL2hFMK1ld_S-soLQwqCHLq842vzi23eTtpRpaEIg0U9JcirzUuJqekjN0GmYnXHYtBg/s1600/Senza+titolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkNtgQq_XoHMBOu3cYSLK037bvnxRIztGuid2pZ_epyXutFpuwaTcQnOMGQi5-Rlc3-Jvd1A5SL2hFMK1ld_S-soLQwqCHLq842vzi23eTtpRpaEIg0U9JcirzUuJqekjN0GmYnXHYtBg/s1600/Senza+titolo.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
A qualcuno potrebbe essere sfuggito, ma questo mese è stato rilasciato un trailer moooolto promettente per tutti i fantageek. E non che l'anno prossimo di roba buona in arrivo non ce ne sia, tra <b>Elysium</b>, <b>Pacific Rim</b> e diversi altri, ma questo è diverso.</div>
<a name='more'></a>Innanzitutto, non ci sono dietro tantissimi soldi. Un po' sì, ma non troppi, e la storia insegna che le sorprese spesso arrivano da quel sottobosco. Il progetto è tutto in mano all'emergente <b>Steven Ilous</b> (<b><a href="http://www.stevenmilous.com/012/main.html" target="_blank">qui </a></b>il suo sito ufficiale).<br />
<div style="text-align: justify;">
Insomma, il trailer è figo. Non si vede praticamente nulla, eppure si nota uno scorcio di città (Los Angeles) e un paio di dettagli che fanno quasi intuire una visione del futuro interessante. Perchè, diciamocelo, il "futuro alla Blade Runner" che ha appestato la fantascienza fino all'altroieri ci piace tanto, ma è durato davvero troppo. Ecco, qui qualcosa di nuovo sembra esserci. Nel frattempo è stato creato un profilo<b> </b><a href="http://2088themovie.com/" target="_blank"><b>Tumblr</b> </a>dedicato al film, dove sono state raccolte immagini e video a casaccio (alcuni interessanti, come quello della Airbus) che spiegano il mood dell'opera. Ed è un mood di quelli che mi fanno sperare bene.</div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/2fhVjs6htko" width="640"></iframe></div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-48364291232063717892012-11-23T01:56:00.000+01:002012-11-23T01:56:58.530+01:00The Walking Dead e la (mia) vecchiaia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmyfP1Vtl8tMVoWoihATvA3EgDSGLNnMuPySYcDTTJUwfto7WtXK1v-g1xclu3ra5a9cjpaPvtpaDOcoyOzEE8ujESccWqnDrvWm8tApSPQKy9SYgtnk1ydDhO9jHQ0pbse1xcqHZGnp0/s1600/banner3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmyfP1Vtl8tMVoWoihATvA3EgDSGLNnMuPySYcDTTJUwfto7WtXK1v-g1xclu3ra5a9cjpaPvtpaDOcoyOzEE8ujESccWqnDrvWm8tApSPQKy9SYgtnk1ydDhO9jHQ0pbse1xcqHZGnp0/s1600/banner3.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Probabilmente è anche che sto invecchiando, e poi aggiungiamoci che la lacrima facile, con le cose che mi prendono sul serio, l'ho sempre avuta. Un po' come con <b>Il Ritorno del Re</b>, che alla prima all'Arcadia (una delle ultime volte che sono andato al cinema con mio padre) il mio vecchio mi ha praticamente dovuto accompagnare alla macchina, perché ho passato l'ultima mezz'ora a piangere e non vedevo più nulla, e manco riuscivo a smettere. Più di recente, <b>Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno</b> ce l'ha quasi fatta, ma alla fine s'è risolto in un mezzo magone.</div>
<a name='more'></a>Ecco, tutto questo al cinema, o davanti alla TV a rivedere il finale di <b>Battlestar Galactica</b> tanto per farmi del <b>male nerd</b>, mi è successo più volte, ma mai, mai con un videogioco. Ci sono stati gli spaventi, le rabbie, le compulsioni, ma le lacrime no, quelle mai.<br />
<div style="text-align: justify;">
Complice appunto la vecchiaia e forse anche l'autunno e chissà cos'altro, sono riuscito a infrangere anche quel tabù. Ci ha pensato l'ultimo capitolo di <b>The Walking Dead</b> di <b>Telltale</b>, <b>No Time Left</b>. Videogioco bellissimo per molti motivi (trovate <b><a href="http://www.badgames.it/recensioni-videogioco/632" target="_blank">qui</a></b> tutte le mie recensioni "ufficiali"), che, oltre a prendermi in maniera smisurata, alla fine mi ha fatto anche aprire i rubinetti come non succedeva da tempo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà questo, sarà quello, ma soprattutto credo che siano i personaggi, i più veri e tangibili con i quali mi sia mai capitato di misurarmi in un videogioco. Che al confronto <b>Heavy Rain</b>, che come struttura di gameplay non è che sia poi tanto diverso, sembra un episodio scritto male di Ai Confini della Realtà, e meno male che di meriti ne ha altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
A parte il dramma mio personale, se vi piace il fumetto ve lo consiglio, se vi piace la serie TV a maggior ragione, e altrimenti recuperatevi prima l'uno, poi l'altra, e nel frattempo scaricatevi questo, che è uno dei migliori giochi del 2012. Ancora più bello perché nessuno se lo aspettava, soprattutto da Telltale.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-583440118269119202012-11-18T14:18:00.000+01:002012-11-18T14:49:41.342+01:00WiiU e l'indecisione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh65JuB9Ux79a7Q48ea34dZ-bEoOAobGbCahDpmOdtzjaQEMeDbNrP4C7TWFvPmCYLakWd8kIe_77Se8Zobfj2HTLha09pVZWWiyxawoex3zOmm6SXCVKE617q0iTFYYiY7l1wIE1mUGRo/s1600/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh65JuB9Ux79a7Q48ea34dZ-bEoOAobGbCahDpmOdtzjaQEMeDbNrP4C7TWFvPmCYLakWd8kIe_77Se8Zobfj2HTLha09pVZWWiyxawoex3zOmm6SXCVKE617q0iTFYYiY7l1wIE1mUGRo/s1600/Untitled-1.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
E così, <b>WiiU</b> finisce tra le mani della critica USA, che, seppure con sfumature di grigio, si è assestata sostanzialmente su un parere unanime. Per quanto io non abbia ancora avuto modo di mettere le zampe sulla console nella tranquillità di casa, nel corso dell'ultimo anno ho avuto diverse volte modo di provarne i titoli di lancio, anche con sessioni di gioco discretamente estese, ricavandone impressioni ben precise.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Curiosamente, i due giochi first party disponibili al lancio rispecchiano molto bene l'incertezza che accompagna questa prima commercializzazione di WiiU. <b>New Super Mario Bros. U</b> utilizza il GamePad come "secondo schermo", permettendo al giocatore di spegnere la TV e continuare la partita sul controller, a patto di rimanere nelle vicinanze della console. <b>Nintendo Land</b> fa esattamente l'opposto, integrando le capacità touch del GamePad direttamente nel gameplay, rendendolo quindi necessario per giocare, conseguentemente senza possibilità di portarsi la partita anche in bagno.</div>
<div style="text-align: justify;">
In questa bizzarra situazione si cristallizza l'atavico dubbio di <b>Nintendo</b> stessa, che ancora sembra soffrire di grande confusione quando si tratta di dare a <b>WiiU</b> un'identità ben precisa, una direzione che faccia del GamePad il punto di distintizione da tutte le altre console, così come fu a suo tempo per il WiiMote.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOHC7Xz7oVIudXnt5SX4cpyHKJ2Nfao51aQMzwyIoBwnKcZ-u8ymflnVlBLSvhDiUxbsWKxXL8BhzPGPmYxsjgBcbFylJx2rUrckwJOe55bPf9mFGhWP7kSgSGSPKpa_mRMlPb8bV4aDw/s1600/Untitled-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOHC7Xz7oVIudXnt5SX4cpyHKJ2Nfao51aQMzwyIoBwnKcZ-u8ymflnVlBLSvhDiUxbsWKxXL8BhzPGPmYxsjgBcbFylJx2rUrckwJOe55bPf9mFGhWP7kSgSGSPKpa_mRMlPb8bV4aDw/s1600/Untitled-2.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Un'indecisione che potrebbe essere fatale, per una serie di motivi. Le terze parti non possono certamente ignorarla quando si tratta di portare IP multipiattaforma sulla console Nintendo, o addirittura di sviluppare esclusive. Se il pubblico non viene indirizzato espressamente verso una delle due possibili funzioni del GamePad, si rischia di fare di <b>WiiU</b> una console ibrida, destinata a rimanere tecnologicamente arretrata di qui a un anno (si può dire lo stesso di Wii, certo, ma...) e soprattutto priva di una caratteristica distintiva ben definita e funzionante. Si dà infatti il caso che il GamePad presenti dei problemi sia quando usato come schermo secondario (la batteria dura circa 3 ore), sia quando utilizzato come estensione dell'interfaccia (niente multitouch e input spesso non riconosciuti).</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo occorre affiancare la consueta rigidezza di Nintendo quando si tratta di mettersi al passo con i tempi: l'HD è finalmente di casa, ma la versione base, a fronte dei suoi 299 euro consigliati (269 su Amazon.it) propone un hard disk da 8 GB. In altre parole, uno spazio d'archiviazione del tutto inadeguato non solo per acquistare giochi online, ma anche per pensare a patching intensivo dei giochi posseduti in versione fisica (soprattutto considerato che, a sistema operativo installato, lo spazio disponibile si riduce a circa 4GB). Per non parlare dell'ormai molto apprezzata possibilità di fare delle console dei media center, qui completamente preclusa dall'hard disk limitato. La scappatoia è costituita dalla possibilità di utilizzare periferiche di memorizzazione esterne, le quali vanno però formattate appositamente. Ultimo, ma non meno importante, il versante online, che in USA è stato integrato con una corposa patch al day one.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un periodo difficilissimo per i portafogli delle famiglie, <b>WiiU</b> sembra presentare qualche indecisione di troppo. Il GamePad non ha ancora una collocazione precisa. Una vera killer application, sul modello di Wii Sports, non c'è. Lo spazio d'archiviazione è al minimo storico. L'online ha tutto da dimostrare, e in USA è stato poco elegantemente aggiunto post-lancio. L'hardware verrà nettamente superato di qui a un anno, o poco più. Due dei titoli più importanti del primo quadrimestre 2013, ossia Bioshock Infinite e GTA V, non verranno convertiti (ma anche Far Cry 3, anch'esso molto atteso). </div>
<div style="text-align: justify;">
D'altra parte, la line up iniziale è molto più attraente di quelle presentate 6 anni fa per Xbox 360 e Playstation 3 (le prime recensioni di Nintendoland, New Super Mario Bros U e ZombiU sono tutte piuttosto positive), e la console non può non dirsi ben costruita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Basteranno i prossimi mesi a Nintendo per guadagnare sufficiente terreno sulla concorrenza da resistere allo scossone provocato dall'arrivo della next gen, a cavallo tra 2013 e 2014? Personalmente sono abbastanza scettico. Wii ha fatto furore andando completamente controcorrente, mentre WiiU cerca di tenere il piede in due scarpe, proponendosi come un (costoso e non ben definito) upgrade per il pubblico casual e come una console rivale per tutti i giocatori hardcore, priva però di caratteristiche fondamentali (spazio di archiviazione, capacità grafiche allineate alla futura generazione, capacità online estese, supporto per media center).</div>
<div style="text-align: justify;">
L'indecisione di Nintendo è lampante, e in netta controtendenza con la direzione molto radicale presa a suo tempo con la commercializzazione di Wii. Se WiiU avrà successo o meno, e non parliamo solo di questa prima tornata natalizia, ma della sua vita come console della futura generazione, dipende in gran parte da Nintendo, e dalla sua capacità di prendere decisioni chiare e definitive su cosa esattamente questa nuova console vuole fare "da grande".</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-49908632074582145192012-11-17T17:50:00.001+01:002012-11-17T17:53:37.841+01:00Knights of Pen & Paper - Recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgndm2Xh0CGWX73Wotxufss3x-apFIA71j7TQGtqk5-9y9Qw2oWU2NCFtwY_2-Rw_rLkexDM1Y4kIYsEwOOb1tdoQiflPKIpF8P9d6ppmFGZH14WHQICLWlIZ0N73EdSygOFlpUieMxZw8/s1600/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgndm2Xh0CGWX73Wotxufss3x-apFIA71j7TQGtqk5-9y9Qw2oWU2NCFtwY_2-Rw_rLkexDM1Y4kIYsEwOOb1tdoQiflPKIpF8P9d6ppmFGZH14WHQICLWlIZ0N73EdSygOFlpUieMxZw8/s1600/Untitled-1.jpg" /></a></div>
Nonostante il periodo discendente ma ancora fittissimo di impegni, negli ultimi giorni ho dedicato qualche ora a un giochino iOS e Android che è stato portato alla mia attenzione dal podcast di <b>Polygon</b>, The Besties.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Se siete appassionati videogiocatori sulla trentina, come chi scrive, è molto probabile che nel vostro pedigree figurino anche diverse esperienze con gli RPG carta e penna. Personalmente, dagli inevitabili esordi con <b>Dungeons&Dragons</b> sono passato quasi subito a <b>Vampiri</b>, che mi ha preso per più di due anni, anche grazie all'allora fantastico team di personaggi con cui ho condiviso l'esperienza. <b>Knights of Pen & Paper</b> è perfetto proprio per tutti gli appassionati, e i nostalgici, del carta e penna.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik52dtDZiOSgsuo-SY_aR7DWo_erNKRIJP45SA2o5ZN_BXeAbYmcHNAXqwykqY4r8GGhEfKNW4Sh5WZV31r1IurhSjCMUiPxHtqAfRHeezPqPiuG7VDdQtL8GxB6zs8xW-m2X5MzS0gsY/s1600/Knights_of_Pen_and_Paper.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik52dtDZiOSgsuo-SY_aR7DWo_erNKRIJP45SA2o5ZN_BXeAbYmcHNAXqwykqY4r8GGhEfKNW4Sh5WZV31r1IurhSjCMUiPxHtqAfRHeezPqPiuG7VDdQtL8GxB6zs8xW-m2X5MzS0gsY/s320/Knights_of_Pen_and_Paper.jpg" width="208" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una tipica sessione di questing,<br />
contro terribili pipistrelli killer</td></tr>
</tbody></table>
Giocherete infatti guardando il tavolo, con tanto di Dungeon Master e singoli giocatori seduti all'altro lato (partirete con due, e potrete aggiungerne via via altri tre, spendendo la valuta di gioco). Prima di cominciare potrete scegliere che tipo di giocatore vorrete (il "nerd", la "nonna", il "ragazzo delle pizze" e così via) e la sua classe, tra quelle più classiche per i GDR. Finiti i preparativi, cliccando sul Dungeon Master potrete creare delle quest per il party, selezionando lo scopo ("uccidi", "recupera", "cattura", "scorta", ecc.) e il livello generale della missione, naturalmente da impostare in modo da renderla completabile per il gruppo.<br />
L'azione avverrà a turni e ricalcando da vicino quanto accade in una tipica sessione carta e penna: il Dungeon Master racconterà cosa sta accadendo tramite piccoli fumetti testuali, e lo sfondo della stanza si modificherà per replicare lo sforzo d'immaginazione dei membri del party. Le prime ore sono molto divertenti, grazie anche al combattimento a turni, molto semplice nelle premesse ma soddisfacente. Oltre al colpo base, ogni personaggio dispone di quattro abilità sbloccabili con la crescita di livello, e utilizzabili attingendo a tipiche risorse (mana, rabbia, ecc). Il livello di difficoltà non è affatto morbido, il che spinge a giocare con una certa cautela.<br />
Il rovescio della medaglia è proprio la centralità del sistema di combattimento, dato che tutte le quest si esauriranno sostanzialmente in una sequenza di scontri. Ad offrire un minimo di ulteriore varietà ci pensa il sistema di upgrade, tramite il quale potrete acquistare sia qualcosa per "nutrire" i giocatori e migliorare le loro prestazioni (fast food, bibite, decorazioni per la stanza e per il tavolo da gioco). Per quanto interessante come concept, questo non basta a compensare completamente la mancanza di qualunque altro aspetto nel gameplay, come esplorazione o capacità decisionali. Un altro difetto del gioco, se così vogliamo definirlo, è trasformare un'esperienza fortemente caratterizzata dalla condivisione e dalla compagnia come il giocare di ruolo seduti ad un tavolo in qualcosa di completamente diverso, e solitario, ma si tratta di una mancanza più "filosofica" che effettiva.<br />
<b>Knights of Pen & Paper</b> è estremamente spiritoso e divertente, e parte da un concept molto interessante, prendendosi amorevolmente gioco delle ore ed ore passate a tirare dadi e aggiornare schede giocatore. Il sistema di combattimento funziona ed è sorprendentemente approfondito, il che è un gran bene, dato che il gameplay saprà sostanzialmente offrirvi solo scontri su scontri, accompagnati da una buona dose di umorismo e poco altro.<br />
Nonostante la staticità, consiglio caldamente di investire l'euro e settanta circa a tutti gli appassionati e i nostalgici del carta e penna. Renderà i vostri viaggi in treno e metrò nettamente più piacevoli e divertenti.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-34232914657103885712012-11-16T12:27:00.002+01:002012-11-16T14:06:09.562+01:00Mietitrebbiatevi!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikSPniteGA2w9UhjlVit7dpDHDVtOnuUlKAtzZtXjtAsEtLwe3LD0tK9coxCvCwjDrp9SaBM62Sfar1WLYrM4xqDR__B4z4NEdKX2Imcay9OPPo0EA9vGCqpBXdNMAHDsmOlfQr5k0RmY/s1600/Senza+titolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikSPniteGA2w9UhjlVit7dpDHDVtOnuUlKAtzZtXjtAsEtLwe3LD0tK9coxCvCwjDrp9SaBM62Sfar1WLYrM4xqDR__B4z4NEdKX2Imcay9OPPo0EA9vGCqpBXdNMAHDsmOlfQr5k0RmY/s1600/Senza+titolo.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi volevo scrivere una cosa seria su un gioco iOS e Android molto carino, <b>Knights of pen & paper</b>, ma sono costretto a rimandare da una fulminante ultim'ora.<br />
<a name='more'></a>Pare che a <b>Farming Simulator 2012</b> (dove si guidano le mietitrebbie e altri illustri mezzi agricoli) gli illuminatissimi sviluppatori abbiano deciso di aggiungere il deathmatch. Uno contro uno, ci si sfida a scaraventare l'avversario giù da uno stretto attraversamento circondato d'acqua. Non credo servano altre parole, ma non perdetevi il video qui sotto...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="480" src="http://www.youtube.com/embed/qMEQEeNwTOU" width="640"></iframe></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-47491472345214656762012-11-12T16:54:00.000+01:002012-11-12T16:57:55.976+01:00Diabolik, la serie TV<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx_akrPF0ZKS_MVEvy3t6bgTRgUWyp76MefAMK3yf3omQ1VZ_gQQ9S7yqm4SWNKQe0rau-25hR7AKobdgqkfA34yyT9s1Jvv4s78m4lk9ybC53wRRFmdnAr7yzkmBpxtNfUBZIvZG84aA/s1600/Senza+titolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx_akrPF0ZKS_MVEvy3t6bgTRgUWyp76MefAMK3yf3omQ1VZ_gQQ9S7yqm4SWNKQe0rau-25hR7AKobdgqkfA34yyT9s1Jvv4s78m4lk9ybC53wRRFmdnAr7yzkmBpxtNfUBZIvZG84aA/s1600/Senza+titolo.jpg" /></a></div>
Non prendo in mano un numero di <b>Diabolik </b>da almeno dieci anni, ma da piccolo è stata una passione travolgente. Senza contare che li leggevo di nascosto nella casa in montagna del mio prozio, aumentando notevolmente il piacere legato al gesto.</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
E adesso vedo questa cosa su <b>Sky</b>, e rimango tipo, toh, finalmente qualcuno si è accorto che abbiamo bella roba anche in Italia, e siamo ancora capaci di fare delle cose fatte bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
E di cose fatte bene, in questi due minuti scarsi ce ne sono tante secondo me. Se il prodotto finito saprà fare degno seguito a questo antipasto, sarà un evento. E magari l'inizio di altre belle cose made in Italy, chissà. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il cast ancora non è stato ufficializzato, ma si parla di <b>13 episodi da 50 minuti ciascuno</b>, per cominciare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto questo, non prima del <b>2014 </b>(!!), ovviamente su <b>Sky</b>.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/C6dYiQy4O34" width="640"></iframe></div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-11478143992810023452012-11-12T08:53:00.000+01:002012-11-12T09:07:10.904+01:00Star Citizen continua a crescere<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgykOqyHhpSD-WSa1BJtqlzNrjxHHg5bsSTflbWaWRa8h33E8bIo1FPlAg4WedxnJp3OabnS3HOZvCr_U8iBN6ZU15MsGAseTWxxPetDvFT6nHeOQP9b5NMEK50ryV5Q2Jhy3BTzuCbEsM/s1600/Untitled-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgykOqyHhpSD-WSa1BJtqlzNrjxHHg5bsSTflbWaWRa8h33E8bIo1FPlAg4WedxnJp3OabnS3HOZvCr_U8iBN6ZU15MsGAseTWxxPetDvFT6nHeOQP9b5NMEK50ryV5Q2Jhy3BTzuCbEsM/s1600/Untitled-5.jpg" /></a></div>
Shut up and take my money. Non ho avuto altra risposta per <b>Chris Roberts</b> (lo stesso di Wing Commander, Starlancer, Freelancer. In altre parole, cose fighe nello spazio) e per il suo nuovo progetto <i>crowd funded.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Il video messo assieme per presentare il progetto è stato più che sufficiente per convincermi, e, se non l'avete ancora visto, lo trovate in calce.</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
Il progetto è, chiaramente, teso a riportare in vita un genere che dalle console e dai PC di quest'ultima generazione è stato (dolorosamente) lontano, ossia la simulazione di volo spaziale, completa di aspetti gestionali, esplorativi e commerciali. Inoltre, se i fondi raccolti dovessero permetterlo, verranno aggiunte opzioni per l'online persistente, con la capacità di interagire con chiunque sia online nello stesso momento. Per gli appassionati del genere, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <i>crowd funding</i> è stato portato avanti inizialmente solo tramite il <b><a href="http://www.robertsspaceindustries.com/star-citizen/" target="_blank">sito ufficiale</a></b>, quindi in maniera del tutto indipendente, ma un paio di settimane dopo è stata aperta anche una pagina <b>Kickstarter</b>, che trovate <b><a href="http://www.kickstarter.com/projects/cig/star-citizen?ref=card" target="_blank">qui</a></b>. Se deciderete di donargli il vostro sporco denaro, il mio personale consiglio è di farlo tramite il sito ufficiale, spuntando l'opzione di <i>refund </i>in caso il progetto non vada in porto. Diciamocelo, si tratta davvero di una scommessa molto rischiosa e, questa volta più di altre, ho paura che il prodotto finito potrebbe non rispecchiare le promesse fatte, o addirittura non vedere mai la luce.<br />
Il successo per ora è stato comunque sopra le aspettative: mancano ancora 8 giorni e il totale raccolto è già di quasi 3.300.000 dollari. Il vero scoglio da superare, tuttavia è quello dei 4 milioni, dato che solo a quel punto verranno aggiunte le opzioni per l'online persistente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tanto per celebrare l'annuncio, in questi giorni mi sono recuperato nientemeno che una copia di <b>Freelancer</b>, con tanto di scatola, e nelle prossime serate lo rigiocherò, tempo permettendo dedicandogli retrospettiva qui sul blog. See you among the stars.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/RlIWJlz6-Eg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-31762560144850851462012-11-10T08:00:00.000+01:002012-11-11T23:22:00.862+01:00Nello spazio, se ti caghi addosso non si sente<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv4GNC10BhhyphenhyphentYwAxsAq0tCA2WP9BsRpQysRy5-vOhzBz7qYVEdC98u9CWgmObunyefGSZ1534ZZ_dcuiVoNXNw_49DplrexhlkdW1f_wHWzIrdTagKTBK2rAPmsLkhCEXarU4i7S6XnU/s1600/Senza+titolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv4GNC10BhhyphenhyphentYwAxsAq0tCA2WP9BsRpQysRy5-vOhzBz7qYVEdC98u9CWgmObunyefGSZ1534ZZ_dcuiVoNXNw_49DplrexhlkdW1f_wHWzIrdTagKTBK2rAPmsLkhCEXarU4i7S6XnU/s1600/Senza+titolo.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono uno che si caga addosso veramente con poco, del tipo che giocare i due <b>Dead Space</b> è stata un'impresa. Però il connubio horror/spazio ha per me un tale fascino da rendermi disposto ad affrontare il fortissimo rischio di morte prematura da infarto.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Finora non ho dato molta considerazione a <b>Project Greenlight</b> (piattaforma <b>Steam</b> dove la community, tramite le sue valutazioni, può dare "luce verde" a progetti indie), ma <b>Routine </b>(trovate tutte le info <b><a href="http://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=92985806&searchtext=" target="_blank">qui</a></b>) potrebbe essere il primo prodotto dell'iniziativa a interessarmi davvero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Permadeath, survival, spazio, horror, già il trailer mi ha messo una caga mostruosa. Da tenere d'occhio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/d9XrsWUO9sw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-1245692312797652782012-11-10T00:00:00.004+01:002012-11-10T00:00:47.921+01:00La notizia dell'anno<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRZPZx1FENcEYYwzg52jyd_q4nBGuSCGErtCAJxgaRiAeyXk92FUyWSWCR_TSQozYGteE6vgsH4EruP4j64pFpobytYQXz8OMzHOykV5Lrv60aKrS43SaL0SeXiAvZXJEC0WT3IMezp2U/s1600/Senza+titolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRZPZx1FENcEYYwzg52jyd_q4nBGuSCGErtCAJxgaRiAeyXk92FUyWSWCR_TSQozYGteE6vgsH4EruP4j64pFpobytYQXz8OMzHOykV5Lrv60aKrS43SaL0SeXiAvZXJEC0WT3IMezp2U/s1600/Senza+titolo.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa per me è LA notizia. Grazie ad un martire pazzo, al secolo oldschool.dave, che si sta sottoponendo a una vera tortura lavorativa<i> out of pure passion</i>, quel capolavoro totale di <b>AVP (<a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Aliens_versus_Predator_(video_game)" target="_blank">Alien vs Predator</a>, </b>e, per chi non lo conoscesse, risale a BEN prima di quella ciofeca del film, precisamente al '99) potrebbe tornare sfoggiando un nuovo make up a base di<b> Cry Engine 3</b>.</div>
<a name='more'></a> Se il nostro amico non muore di noia, di stenti o di vecchiaia prima di portare a termine l'impresa.<br />
<div style="text-align: justify;">
Guardatevi il video, amatelo e desideratelo, soprattutto se non l'avete giocato al tempo!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://0.gvt0.com/vi/lvaXsiIl_fg/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/lvaXsiIl_fg&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/lvaXsiIl_fg&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-76619522111577665812012-11-08T10:19:00.000+01:002012-11-08T10:23:40.379+01:00Skyfall - Recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves>false</w:TrackMoves>
<w:TrackFormatting/>
<w:PunctuationKerning/>
<w:DrawingGridHorizontalSpacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing>
<w:DrawingGridVerticalSpacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing>
<w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery>
<w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:DontAutofitConstrainedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
</w:Compatibility>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="276">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Table Normal";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheSrOaJSFDD63ZXmNOcQRfjIwfeo5zggiDdUjX69Gz1t_7U1vVrJNhL98_Dx_O0Dx-bFTl-AZ6EaY3hLPzV8u7VfiBztdwMbny6pHe0YAEoR3QPqX1L8X2I2xLkpeG8YZr-m_w9hpw7EE/s1600/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheSrOaJSFDD63ZXmNOcQRfjIwfeo5zggiDdUjX69Gz1t_7U1vVrJNhL98_Dx_O0Dx-bFTl-AZ6EaY3hLPzV8u7VfiBztdwMbny6pHe0YAEoR3QPqX1L8X2I2xLkpeG8YZr-m_w9hpw7EE/s1600/Untitled-1.jpg" /></a></div>
C’è sempre stato qualcosa, nei
film di Bond, che non riesco a definire diversamente se non “teatrale”. L’entrata
in scena dell’eroe e del cattivo. Le battute collocate in situazioni
impossibili. Le stesse situazioni, impossibili. Questo, nei due film finora
interpretati da Daniel Craig, si era quasi del tutto perso. Aleggiava sì, in
uno spazio indefinito tra gli sporadici ammiccamenti e lo stravolgimento di
regole da sempre considerate intoccabili, ma non era neanche lontanamente impudente
come un tempo.<br />
<a name='more'></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Skyfall alza la posta in gioco.<br />
In un certo senso, per la maggior parte del tempo mi sono sentito tornare
bambino, di fronte alla videocassetta di Goldfinger, consumata dalle troppe
ripetizioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sebbene vi sia una forte
modernizzazione nel contesto, Bond, M e il villain meravigliosamente sopra le
righe fanno la parte dei dinosauri. Sono vecchi, in un mondo che è andato
avanti, che non li vuole più. Questo, per Mendes e i tre sceneggiatori, rappresenta il pretesto perfetto per mettere in scena una celebrazione che, non a caso, affianca il cinquantesimo anniversario della spia inglese. Dalla Aston Martin di Goldfinger allo svolgersi per più di metà in madrepatria, Skyfall rappresenta un immenso omaggio, al quale il cast contribuisce notevolmente. Craig è perfettamente in character, Bardem riporta finalmente sullo schermo un villain davvero bondiano, Judi Dench si ricava quello spazio che non ha mai avuto. E ce ne sarebbero altri, ma meglio scoprirli davanti allo schermo.<br />
Curioso che, in questo contesto di ritorno ai fasti e al nonsense del passato, si colga l'occasione anche per indagare sul passato di Bond, sulla sua vita personale. Giocando bene con il titolo del film l'espediente funziona comunque, e conduce al gran finale con la giusta enfasi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikcAExaw23Sy0w5I9NzAAxzCozIgCga3nl4Puy8ubl0z1W8ihYyoJqWFexMLI4UBLSd4CxiX4-p8xFtLORNwrefvJHf5yNOp-xGV4HGXORvobRk7PsMiKaHkPiT4WojLcgtaxJ112QSDM/s1600/skyfall01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikcAExaw23Sy0w5I9NzAAxzCozIgCga3nl4Puy8ubl0z1W8ihYyoJqWFexMLI4UBLSd4CxiX4-p8xFtLORNwrefvJHf5yNOp-xGV4HGXORvobRk7PsMiKaHkPiT4WojLcgtaxJ112QSDM/s640/skyfall01.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ecco una delle Bond Girl di Skyfall. L'altra non ve la faccio vedere, ma non è chi pensate voi</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se la sceneggiatura può dirsi piuttosto solida (a patto di accettarne le volute esagerazioni bondiane), vi sono comunque un paio di momenti lenti, e un personaggio, la presunta Bond Girl, le cui scene potrebbero essere brutalmente tagliate senza causare grande scompiglio nello svolgimento. Curioso, considerato che solitamente, nei film di Bond, la ragazza rappresenta una motivazione ad agire, soprattutto nella seconda metà dello svolgimento. E' probabile che, nell'idea di Mendes e degli sceneggiatori, la Bond Girl di Skyfall abbia qualche anno in più del solito, i capelli bianchi e sia, a suo modo, innamorata di Bond tanto quanto lo sono state le sua amanti più appassionate.<br />
In questi anni, in cui i
supereroi per farsi cinema devono a tutti i costi essere spiegati, diventare “credibili”,
e finiscono così per non sembrare più loro, il ritorno a certe vecchie
tradizioni mi ha fatto piacere Skyfall ben al di là di ogni apprezzamento
legato alla pellicola in sé, alle belle sequenze d’azione, alla regia di
livello.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
A cinquant’anni dalla sua nascita Bond è tornato. E, come ci ricorda
la rassicurante scritta alla fine, che non ho smesso di desiderare da quando
ero bambino di fronte alla videocassetta di Goldfinger, “tornerà”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Rassicurante, come solo un eroe “vero”,
e dunque poco credibile, sa essere.</div>
<!--EndFragment--></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-25638908012938496722012-11-07T17:24:00.001+01:002012-11-07T17:36:53.906+01:00Assassin's Creed III e la verticalizzazione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC9VhO_PTCUC_4G4rkxLqq89La9g_VCii12UueyihwzRPpkhScDhqGUgND0fFWfooO9PuxKqwe7TExH1AIJwxqqxfwYQArnw1f7vXgh_GlU6bBO9ph2SQvv4VDg94XyvwfMZeW8z4a8E8/s1600/Untitled-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC9VhO_PTCUC_4G4rkxLqq89La9g_VCii12UueyihwzRPpkhScDhqGUgND0fFWfooO9PuxKqwe7TExH1AIJwxqqxfwYQArnw1f7vXgh_GlU6bBO9ph2SQvv4VDg94XyvwfMZeW8z4a8E8/s1600/Untitled-6.jpg" /></a></div>
Il mio parere ufficiale su <b>Assassin's Creed III</b> lo potete trovare <a href="http://www.badgames.it/recensioni/recensione-assassins-creed-iii-rivoluzione" target="_blank"><b>qui</b></a>, e non ho granchè da aggiungere a tale analisi dal punto di vista critico. C'è tuttavia un elemento del gamplay, appena accennato nella recensione, che vorrei approfondire. Da sempre, la serie di <b>Assassin's Creed</b> si è identitifcata, anche visivamente, con l'atto della scalata. Chiunque segua da vicino il mondo dell'intrattenimento digitale ricorda molto bene le prime sequenze di gameplay rilasciate nell'ormai lontano 2005, la grazia con cui il primo protagonista Altair scalava i minareti di Acri, Damasco e Gerusalemme. <br />
<a name='more'></a>Non solo, da <b>Assassin's Creed II</b> in poi la saga ha proposto missioni secondarie dedicate interamente alla corsa acrobatica (ancora oggi memorabili), facendone in misura ancora maggiore un tratto distintivo della saga.</div>
<div style="text-align: justify;">
In <b>Assassin's Creed III</b>, curiosamente, la scalata è passata in secondo piano, e non solo, è diventata più semplice. Boston e New York, le due città che fanno da sfondo alla maggior parte delle missioni principali, non sono più dei <i>parkour park</i>, come lo sono state Venezia, Firenze e Roma nei capitoli precedenti. La loro natura coloniale prevede strutture perlopiù basse, e la dominazione inglese vi aggiunge un'incredibile quantità di guardie per strada e sui tetti. Coerente dal punto di vista storico, su questo non v'è dubbio, ma il risultato in termini di gameplay è una <b>predominanza del gameplay a terra</b>, in netta controtendenza con una delle colonne portanti della saga finora.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiof4_53QIukxe_CMiUuzNH2ZOgNR5fDRS86UqPWwYb8FthoizfjiFqsJrNkFxHppTzB5ahU4BvwhY3_X5kiWRZ3KCFZeuyubgpY3HzfrgFUJ0JwaOVdUYzgBCPKDn3WordzTzrHU_QH9o/s1600/assc3b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiof4_53QIukxe_CMiUuzNH2ZOgNR5fDRS86UqPWwYb8FthoizfjiFqsJrNkFxHppTzB5ahU4BvwhY3_X5kiWRZ3KCFZeuyubgpY3HzfrgFUJ0JwaOVdUYzgBCPKDn3WordzTzrHU_QH9o/s640/assc3b.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sequenze come questa sono sin troppo frequenti in Assassin's Creed III</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Quando ci si sposta verso la Frontiera, ossia un vasto meta-livello boscoso dove si ambientano la maggior parte delle attività secondarie proposte dal gioco, la situazione cambia. L'assenza di barriere architettoniche è stata compensata con l'aggiunta della possibilità di scalare elementi naturali, come alberi e pareti di roccia. Soprattutto i primi sono interessanti da scalare, dato che gli sviluppatori hanno creato dei veri e propri "percorsi" multipli che si intersecano, permettendo al giocatore abile di passare da un ramo all'altro, attraversando intere aree senza mai toccare terra.<br />
Se questo potrebbe compensare la mancanza di parkour nelle aree urbane (ma solo in parte, dato che le missioni principali si svolgono quasi tutte nelle città), bisogna tenere in conto anche il processo di netta semplificazione che ha riguardato le meccaniche di arrampicata e corsa acrobatica. Per metterle in atto, in <b>Assassin's Creed III</b> è sufficiente mantenere la pressione del tasto dorsale dedicato alla corsa e dirigere il personaggio con lo sguardo. Quest'ultimo seguirà automaticamente il percorso stabilito, senza bisogno di altre sollecitazioni da parte del giocatore. A parte la confusione e gli errori involontari che questo sistema può a tratti creare, soprattutto nel caso di percorsi multipli ravvicinati, si tratta di un forte passo indietro nel livello di sfida offerto dal gioco. Laddove prepararsi alla scalata di un punto difficile da raggiungere rappresentava nei precedenti capitoli un momento importante dell'offerta ludica, oggi tutto questo passa in secondo piano, lasciando il passo ad un'azione molto più diretta, e, diciamocelo, banale.<br />
Personalmente, ho sofferto molto questo radicale cambiamento nella formula di gameplay. Ha messo in secondo piano una delle cose a me più care di tutta la saga, quel meraviglioso senso di libertà, di tensione verso il prossimo appiglio, che per me ne costituiva l'aspetto migliore, e il tratto distintivo.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-34150310657255140192012-11-06T15:20:00.001+01:002012-11-07T00:55:57.313+01:00Quanta Curiosity!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY1yJ_DWcJHXMhT2tiwxt4UWXusAwbbPhbXF6e5E4ncLfBWI2otXUNxp7Uk4W-AzOSzDdb-Tncv4vnztzIToHMknly0vQCu8FH5-xGJo04jY5BaTKFqZuoa_jlxhrNa0R_lIzVrWiSPVY/s1600/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY1yJ_DWcJHXMhT2tiwxt4UWXusAwbbPhbXF6e5E4ncLfBWI2otXUNxp7Uk4W-AzOSzDdb-Tncv4vnztzIToHMknly0vQCu8FH5-xGJo04jY5BaTKFqZuoa_jlxhrNa0R_lIzVrWiSPVY/s1600/Untitled-1.jpg" /></a></div>
<b>Curiosity </b>è scaricabile da App Store da stamattina, ed è probabile che giunga nelle prossime ore anche su Android. Per chi non avesse idea di cosa stiamo parlando, si tratta dell'ultimo parto della mente di <b>Peter Molyneux</b>, papà di <b>Fable </b>e inventore dell'hype senza fondamenta, suo malgrado. </div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
Chi ha avuto modo di conoscerlo di persona, lo sa, non è colpa sua: è un folle sognatore, con il brutto vizio di spacciare i suoi sogni per future realtà (a volte, anche con un pizzico di malizia, dai). Ora che ha più soldi di Onassis, ha fatto una scelta comunque inconsueta, lasciando una posizione di spicco in Microsoft per gettarsi nello sviluppo indie. L'ha fatto con <b>22 Cans</b> (qualche malelingua afferma che il nome sia riferito alle lattine di birra che s'è bevuto prima di farsi venire l'idea), piccola società che darà alla luce 22 "esperimenti" su piattaforme mobile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo è, per l'appunto, <b>Curiosity</b>. Aprendo l'app dopo il dowload gratuito ci si trova di fronte ad un cubo, apparentemente piccolo. Ben presto si scopre di poterlo ruotare sugli assi, e soprattutto zoomare. Raggiunto il livello d'ingrandimento minimo necessario, si possono cominciare a rimuovere, uno alla volta, i pixel che ne formano la superficie, che si infrangono con un rumore e un effetto "sbriciolamento" piuttosto gustosi. Distrutti i molti layer che compongono il cubo, il primo giocatore che infrangerà l'ultimo quadratino, scoprirà cosa c'è dentro al cubo. Naturalmente, la app per funzionare necessita di una connessione attiva ad internet, dato che il "cubo" è unico in tutto il mondo, e i giocatori in possesso dell'app contribuiscono tutti, in tempo reale, allo scalpellamento. La cosa finora più affascinante è proprio la visione d'insieme, ossia vedere i bizzarri pattern creati dagli scalpellatori di tutto il mondo, tra scritte, forme causali e abbozzi di pixelart.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZxDgXtvmaU-T0eBuYfn3TYhOhYLxWuFwNfSvkxWnqI4vOIBQvzhUjq-Xs04ntNUTD9-RRuJ0CAv6BQER5cqRcmEXkEYlXFrrgVXp7y68HALvVuYUjeoG2EPgwGTE5d4P__P5mNWG0sBU/s1600/blackandwhite.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="403" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZxDgXtvmaU-T0eBuYfn3TYhOhYLxWuFwNfSvkxWnqI4vOIBQvzhUjq-Xs04ntNUTD9-RRuJ0CAv6BQER5cqRcmEXkEYlXFrrgVXp7y68HALvVuYUjeoG2EPgwGTE5d4P__P5mNWG0sBU/s640/blackandwhite.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ecco cosa succederà ai ragazzi di 22 Cans se si scopre che dentro al cubo c'è una cagata</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
C'è anche un pizzico di competizione nella ripetitiva meccanica, dato che il giocatore viene sfidato a infrangere il maggior numero possibile di quadratini consecutivamente, ovvero senza che il dito gli scappi su una delle zone già pulite. Un contatore sulla sinistra tiene il conto delle mattonelle infrante di fila, e, al primo errore, il numero raggiunto verrà convertito in <b>monete</b>, che potranno essere usate nello shop per vari scopi, tra cui controllare l'attività degli amici online (ammesso che ci si sia loggati tramite Facebook), vedere le statistiche complessive (stamattina c'erano online <b>ben 17000 persone</b>) e soprattutto acquistare (costosissimi) tool migliorati, come scalpelli più performanti ed esplosivi per ripulire ampi tratti della superficie in un solo colpo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dalla mia, che mi son consumato i polpastrelli per una mezz'oretta, posso dirvi che un fascino questa cosa ce l'ha. Le stringatissime animazioni e gli effetti sonori creano una certa dipendenza, e anche il tentativo di inanellare la sequenza più lunga di quadratini distrutti è un'attività piuttosto ipnotizzante. Problemi di connessione a parte, <b>l'idea ha davvero un fascino</b> e sembra stia raccogliendo notevoli consensi nel giorno di lancio. Torneremo a parlarne quando si scoprirà che c'è dentro, ovviamente!</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-23619837648551014512012-11-06T02:52:00.003+01:002012-11-06T15:25:05.644+01:00Medal of che?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk_U3gy-FhTWIrRMGPPzPdUikjrdnfn7CijehvbW358rweBar-3PwDwsmXJ6EZ5SQGqEXob5R-ypewF6TWEpYFBuJcfWUL4uf3H1UYP4vHwhXqDuqOj-xtJh9JHNz0PMQjSFGwdIKBGso/s1600/Untitled-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk_U3gy-FhTWIrRMGPPzPdUikjrdnfn7CijehvbW358rweBar-3PwDwsmXJ6EZ5SQGqEXob5R-ypewF6TWEpYFBuJcfWUL4uf3H1UYP4vHwhXqDuqOj-xtJh9JHNz0PMQjSFGwdIKBGso/s1600/Untitled-5.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le discussioni sui voti dati dalla critica, "ogni maledetto anno", a <b>Call of Duty </b>e a qualunque altra produzione osi contrapporvisi sono interminabili e molto molto noiose. Io, che in questo periodo ho davvero poco tempo libero, mi sono purtroppo perso il disastro che deve essere successo con le recensioni di <b>Medal of Honor Warfighter</b>, che senza dubbio ha sollevato grandi discussioni. Poi però me lo sono giocato, e <b>mi sono anche incazzato</b>.</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
A <b>Warfighter</b> non importa che arma impugni. Quando una sequenza di gioco viene interrotta da una sequenza filmata, alla fine di quest'ultima ti ritrovi in mano l'arma che avevi a inizio livello. Se nel frattempo ne avevi raccolta un'altra, gli sviluppatori ti fanno cucù, cazzi tuoi!</div>
<div style="text-align: justify;">
Me lo ricordo un gioco che faceva così, o meglio mi ricordo che c'era ma non me ne ricordo il nome. Perché? Perché per fortuna è passato del tempo, e non pensavo che avrei rivisto qualcosa di simile oggi, all'alba del 2012, a fine generazione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
E qui si potrebbe andare avanti a parlare all'infinito di un level design che non ne vedevo di così banali da tanto, dell'intelligenza artificiale che bla bla, degli elicotteri abbattuti che spariscono, dei nemici che appaiono e dei compagni che scompaiono e di cose che voi umani. Ha i bug di <b>Skyrim</b>, forse peggio, peccato però che tutto il gioco sia grande più o meno quanto Whiterun.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTZ4fzIATCgqALjuVRihVeELojico0AOMOeoNsbTn9ipokSOyz_wRx05v6e3ZHguBfBqq97BalPrQB8zRb62vMKr1x31OSEipu4lSSnc05qdtWsS5ju4sCY65M0wBQ3kMI_yBF8vQHHOQ/s1600/Medal-of-honor-Warfighter-benchmark,X-B-358895-22.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTZ4fzIATCgqALjuVRihVeELojico0AOMOeoNsbTn9ipokSOyz_wRx05v6e3ZHguBfBqq97BalPrQB8zRb62vMKr1x31OSEipu4lSSnc05qdtWsS5ju4sCY65M0wBQ3kMI_yBF8vQHHOQ/s1600/Medal-of-honor-Warfighter-benchmark,X-B-358895-22.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il protagonista dopo aver incontrato dei fanboy di Call of Duty</td></tr>
</tbody></table>
Che poi la cosa che spiega meglio la paradossale situazione è: sapete cos'è che funziona meglio in <b>Medal of Honor Warfighter</b>? Le sequenze di guida. No serio, ci hanno messo degli inseguimenti alla Jason Bourne, che non c'entrano assolutamente nulla, che buttati lì in mezzo fanno morire dal ridere, però oh, sono spettacolari. Di sicuro, molto più delle sparatorie che stanno tutto intorno.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6G0uFLV7GYxvhPDZ6V3ZzkFBjULlEAGaFTsNJfvHFUscL-EcO-Ly7RTpm1jbkRvJpHptmH_NjvXBAelfxmSTiHs0b8Mq_efBxpXDn7Bnr8U-CKL0PEYn4uXgFvrexC3k8UWLhCWXawLk/s1600/side.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6G0uFLV7GYxvhPDZ6V3ZzkFBjULlEAGaFTsNJfvHFUscL-EcO-Ly7RTpm1jbkRvJpHptmH_NjvXBAelfxmSTiHs0b8Mq_efBxpXDn7Bnr8U-CKL0PEYn4uXgFvrexC3k8UWLhCWXawLk/s1600/side.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La scusa di <b>Medal of Honor Warfighter </b>sembra voler essere: hei, lo volete il gioco ogni anno? Ecco, questo è il compromesso. Bug a frotte, una storia che vorrebbe avere senso ma non ne ha, un level design che ma dai, un'intelligenza artificiale che va bè. Al che ci si chiede, ma scusa, ogni quanti anni esce <b>Call of Duty</b>? Sì, quello lì, che sta antipatico a tutti, che vende venti milioni di copie al day one, e che avrà il motore grafico dell'anteguerra, ma onestamente non è che il Frostbite 2 su console sia una meraviglia, con il lens flare e i super effetti di luce e poi le texture che mancano e il frame rate a 15. Soprattutto, quello lì che non ha dei bug vergognosi, che non cerca di farti la morale e di insegnarti qualcosa e che, ti piacerà o meno, ma già quello di 4 anni fa ti faceva il culo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Warfighter</b> è all'80% un gioco brutto e, peggio ancora, non ha rispetto per chi lo gioca, e chiunque vi dica il contrario o è un fan talmente sfegatato dello sparatutto in sé da poter quasi essere perdonato o, semplicemente, non vi ha detto la verità. Poi, a me personalmente, non è che piaccia da morire nessuno dei due. Rimane il fatto che certe cose di <b>Warfighter</b> mi hanno lasciato davvero a bocca aperta, mi hanno fatto vergognare per chi questa cosa l'ha sviluppata e proprio non ce la facevo a non dirlo. Poi mi dicono che sia primo in classifica UK (ma solo per una settimana, pare), e mi dico, e spero, che sia solo una questione di riuscito sfruttamento di un nome. Altrimenti faccio il vecchio, dico che questi giovani d'oggi non capiscono un cazzo e che manco più sti giochi tamarri son quelli di una volta.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-3604298345619590802012-10-18T16:21:00.002+02:002012-10-21T00:31:46.077+02:00The Walking Dead secondo Telltale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJi-sQHBt6oIaT2Pl_5CGvH7_05shVrs557Zwwm2yNcV9QscXz2MatOJRA8z0p2uSb9sCf-EWBlTInoNuZEMUqudAFTXZFXf3dcyQRNEFaiczmmeI7mbnUq5yrO8KsTvwPykV6PP0kLXg/s1600/Untitled-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJi-sQHBt6oIaT2Pl_5CGvH7_05shVrs557Zwwm2yNcV9QscXz2MatOJRA8z0p2uSb9sCf-EWBlTInoNuZEMUqudAFTXZFXf3dcyQRNEFaiczmmeI7mbnUq5yrO8KsTvwPykV6PP0kLXg/s1600/Untitled-6.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho completato oggi il terzo capitolo di <b>The Walking Dead</b>, videogioco di <b>Telltale</b> ispirato alla serie a fumetti. E' bene precisarlo, perché, dato il successo che la serie TV sta avendo (con il primo episodio della terza stagione che ha infranto tutti i record e sorpassato persino Big Bang Theory), qualcuno potrebbe comprarlo pensando di trovarsi di fronte a un tie in, ma non è così.</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
L'avventura grafica di <b>Telltale</b> si ispira al fumetto, ricavandone il setting, alcuni personaggi noti (che tuttavia vengono solo citati, o appaiono a margine), e vi inserisce una sua trama inedita. Avvalendosi della collaborazione di <b>Robert Kirkman</b>, ideatore della serie a fumetti, gli sceneggiatori hanno messo insieme una bella trama, costellata da personaggi convincenti, dialoghi molto ben scritti (per un videogioco, poi, siamo a livelli stellari) e colpi di scena degni di questo nome.<br />
Per quanto sia possibile acquistare tutto il pacchetto per circa 25 euro (su Steam nel mio caso, ma anche su Xbox Live e Playstation Network), gli episodi vengono rilasciati di due mesi in due mesi circa. Una decina di giorni fa è stato rilasciato il quarto, che inizierò a brevissimo, ma, ancora prima di vedere come andrà a finire, qualche considerazione mi sento di farla.<br />
I videogiochi di rado mi coinvolgono a livello emotivo, come può succedermi ad esempio di fronte a un film, a una serie televisiva o a un libro. Non è una cosa carina da dirsi, per qualcuno che di videogiochi ci vive (e ci muore), ma è così. Quello che mi danno i videogiochi è un coinvolgimento differente, altrettanto intenso, ma ad un livello diverso. A parte rarissime eccezioni, non ho mai provato quel guizzo di "amore" o intenso "odio" per un personaggio di un videogioco, non in maniera pari a quello suscitato da film e romanzi. Probabilmente, essendo sostanzialmente un grande appassionato di narrativa (in ogni sua forma) soffro un po' quella generalmente superficiale che caratterizza il media del videogioco, sebbene, come accennato, sussistano delle rare eccezioni.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZOBYSBF7bzOILsUheAo47F3p4S2a708mn1JayTtYVinT_7SuX1EAaLqlVmmF57D1gvfgRZjRvmHlMYsarfwM8arSohkorXsXXR2DgoQDbxRD56KXHagexNRA7-rBmJfF-6tD3kASpFsA/s1600/side.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZOBYSBF7bzOILsUheAo47F3p4S2a708mn1JayTtYVinT_7SuX1EAaLqlVmmF57D1gvfgRZjRvmHlMYsarfwM8arSohkorXsXXR2DgoQDbxRD56KXHagexNRA7-rBmJfF-6tD3kASpFsA/s1600/side.jpg" /></a></div>
Una di queste è proprio <b>The Walking Dead</b> di <b>Telltale</b>, un'avventura grafica "punta e clicca" completamente in 3D. Alterna il gameplay classico del genere d'appartenenza a fasi leggermente più dinamiche, dove si "combatte" o si "spara" sebbene con controlli sempre contenuti e limitati. Ciò che rende davvero unico <b>The Walking Dead</b> è proprio la qualità della sceneggiatura e dei dialoghi. Importanti non solo in sé e per sé, ma perché generano attaccamento nei confronti dei personaggi. Questi ultimi, attenzione, non appartengono ai soliti cliché del videogioco, e anche del peggior cinema, quali "l'eroe riluttante", "il brutto e cattivo" e via discorrendo. Sono ben più credibili e sfaccettati, al punto che giocatori diversi potrebbero maturare simpatie e antipatie del tutto differenti. Persino il protagonista può piacere o meno, a seconda delle proprie affinità.<br />
Il "trucco" di <b>Telltale</b> è dare al giocatore/spettatore il giusto tempo per maturare i propri sentimenti nei confronti dei vari personaggi, e poi dar via al tritacarne, mettendovi spesso in situazioni nelle quali dovrete decidere della vita e della morte dei vostri compagni di sventura. E qui veniamo all'altro elemento fondamentale del mix, ossia il potere della scelta. Non parliamo delle classiche 3 o 4 risposte dialogiche con conseguenze del tutto ovvie. Potendosi concentrare molto sulla narrativa, <b>Telltale</b> ha voluto osare un po' di più, proponendo una sorta di "memoria" per i comprimari più importanti, i quali ricorderanno cose che gli avete detto, oppure favori o scortesie fatti nei loro confronti. L'accumularsi di questi "positivi" e "negativi" scaturirà prima o poi in un certo risultato, spesso in una situazione di crisi o di particolare stress. E' un sistema molto riuscito ed interessante, e rende ancora più credibile il rapporto con i comprimari (e dolorose, o godibili, le loro dipartite, a seconda).<br />
<b>The Walking Dead</b> mi ha coinvolto emotivamente come pochi, soprattutto in questo terzo capitolo, dove diversi nodi importanti della vicenda vengono al pettine.<br />
Va da sé che lo consiglio a chiunque voglia provare un gioco un po' diverso, ovviamente affiancandovi una minima affinità con le avventure grafiche e un briciolo di passione per le tematiche zombie (ma, di questi tempi, a chi non piacciono?).</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-37114134181697595692012-10-17T10:22:00.001+02:002012-10-17T11:14:47.370+02:00Resident Evil 6 e altre mostruosità<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1m0TqQjq4R7JBqyZ75c-VVLDOf5lLMXtJxrQPfXUcWW76oCIf8EdOtrJt-S_ltliDhknGKiY-AUWlDRUhjnZSyt6Cqu6rBBcbzLf5wmshhAFNGNMJA26riV9MZLRW3qP6VT2CiIBr7dY/s1600/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1m0TqQjq4R7JBqyZ75c-VVLDOf5lLMXtJxrQPfXUcWW76oCIf8EdOtrJt-S_ltliDhknGKiY-AUWlDRUhjnZSyt6Cqu6rBBcbzLf5wmshhAFNGNMJA26riV9MZLRW3qP6VT2CiIBr7dY/s1600/Untitled-1.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho appena concluso il mio tour de force con<b> Resident Evil 6</b>, in netto ritardo rispetto alla concorrenza, e pubblicato la recensione ufficiale <a href="http://www.badgames.it/recensioni/recensione-resident-evil-6" target="_blank">qui</a>. Come si può intuire, non sono state tutte rose e zombie. Di questi ultimi poi, nemmeno l'ombra.</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
Non che, dopo che già il quinto capitolo mi aveva annoiato a morte, soprattutto nella parte centrale, mi aspettassi un ritorno al survival horror (mi sorprende tuttavia che ci siano ancora moltissime persone pronte a sperarci...), ma perlomeno credevo nel rispetto di certe atmosfere che da sempre caratterizzano la serie. <b>RE6 </b>è un signor minestrone invece, dove i deja vu tanto desiderati vanno e vengono più o meno casualmente (soprattutto nella campagna di Leon, e in quella di Ada Wong), e fanno fatica ad imporsi sulla generale mediocrità che li circonda.</div>
<div style="text-align: justify;">
La campagna di Chris è l'esempio perfetto. Sembra di giocare a un qualunque sparatutto in terza persona<inserisci di="di" in="in" nome="nome" persona="persona" sparatutto="sparatutto" terza="terza">, solo più bruttino da vedere, con il sistema di copertura che non funziona e la grafica così così, con picchi verso il basso paurosi. Il resto è un po' meglio, e ci sono anche dei momenti davvero memorabili. L'IA nemica ha persino fatto dei passi avanti mica da buttare. Insomma, arrampicandosi su questa scricchiolante intelaiatura ci si rende conto che con una direzione un po' più illuminata e qualche sforzo si poteva fare un gioco super, ma davvero. Tipo che l'avrebbero eletto a grande ritorno della serie, il sole sarebbe sorto in piena notte, la pace nel mondo, le religioni unite, grandi abbracci e tutti felici&contenti. Era lì, si poteva fare. </inserisci></div>
<div style="text-align: justify;">
E invece Youtube è pieno di video di trollaggio, chi gli ha dato un voto sopra la media è stato ricoperto di insulti e, insomma, dai, non è un BEL GIOCO. Possiamo raccontarcela all'infinito, ma c'è poco da fare, è pienissimo di magagne. Guidate la motoslitta e poi ne riparliamo.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-9904210093912770282012-08-27T17:54:00.002+02:002012-10-17T11:49:55.515+02:00Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno - Recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS1HrQ9Yx8PpiMWf08pIMhK5OgqlOG__0F1pgajkSTDH07H9zMch-EKAgK25zhALUkQDgh8dGKvRshmCvhyT95dciDqlbAofhxgUiB7cNMH72xBu-Y3F80IYIa_0v-Fu3QS_PeEkjLYNY/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS1HrQ9Yx8PpiMWf08pIMhK5OgqlOG__0F1pgajkSTDH07H9zMch-EKAgK25zhALUkQDgh8dGKvRshmCvhyT95dciDqlbAofhxgUiB7cNMH72xBu-Y3F80IYIa_0v-Fu3QS_PeEkjLYNY/s1600/3.jpg" /></a></div>
<span class="Apple-style-span"><br /></span>
<span class="Apple-style-span">C'è una sequenza, ne Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno, che potremmo ridefinire come "Nolan supera Nolan". E non succede tutti i giorni. E' una sequenza d'azione che coinvolge due soli personaggi, senza montaggio troppo frenetico, né inquadrature sghembe. </span>Non c'è nemmeno musica. <span class="Apple-style-span">Tutto è in luce, se ne gode ogni istante, ogni movimento. Ogni suono stridente.</span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
Forse una risposta a chi, e non del tutto a torto, gli aveva detto che nei suoi Batman non c'era neanche una sequenza concitata dove si capisse cosa stava succedendo. Era tutto un turbinare di mantello e cazzotti, e poi bam, Batman era in piedi a tutti gli altri a terra. Non questa volta. Mi piace cominciare così il mio flusso di coscienza sull'ultimo della trilogia dedicata al Pipistrello, tanto per parlare di qualcosa di diverso, di strettamente legato al film in sé.</div>
<div style="text-align: justify;">
Film che, meglio dirlo subito, a me è piaciuto un bel po', seppure con le riserve del caso. Meglio anche anticipare che, soprattutto nelle visioni successive sul Blu Ray di casa, mi sono scoperto molto meno fan del Il Cavaliere Oscuro di quanto avessi inizialmente pensato. Interpretazione straordinaria di Ledger a parte, con il tempo ho subito sempre di più l'effetto "gangster movie con un tizio che, senza apparente ragione, se ne va in giro vestito da pipistrello". Se a questo si affianca la misera parte dedicata a Due Facce (poco più di mezz'ora di arco narrativo per uno dei villain più affascinanti della DC), credo sia più facile comprendermi quando dico che, per quel che mi riguarda, il secondo della trilogia di Nolan è un bel film, ma non un bel film <i>di Batman</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn0yS_kLr45ijA-kx3p_n0-hDxcEGymoFb1pIdneD7cylMzyx-LlDbKi0PIt7ie3_IREtjq4kfzCmpE9F-f4ARjOOVyHN7GpTVC_w3Cm_6-5DXEwduU381XoAAHfrvaK0ciaP7pjewicE/s1600/Untitled-3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn0yS_kLr45ijA-kx3p_n0-hDxcEGymoFb1pIdneD7cylMzyx-LlDbKi0PIt7ie3_IREtjq4kfzCmpE9F-f4ARjOOVyHN7GpTVC_w3Cm_6-5DXEwduU381XoAAHfrvaK0ciaP7pjewicE/s1600/Untitled-3.jpg" /></a></div>
E proprio qui Il Ritorno mi ha strappato dei gran sorrisoni. Perché c'é finalmente quel Batman per il quale i primi due film hanno preparato il terreno, dilaniato, agorafobico, ossessionato dalla redenzione e dalla sua personalissima vendetta contro il crimine. </div>
<div style="text-align: justify;">
A parte questo, Nolan si lascia andare a tutta la sua spaventosa ambizione, al suo gigantesco ego registico e di narratore, con risultati alterni. Da una parte c'è una potenza visiva unica nel suo genere, accompagnata da un audio altrettanto trionfale (Hans Zimmer qui si supera letteralmente, continuando sul lavoro ritmico cominciato con Inception e portandolo alle massime conseguenze), dall'altra una sceneggiatura inizialmente piuttosto confusa, che a tratti schiaccia come una matta sull'acceleratore e poi inchioda, va a passo d'uomo per un po'. Nonostante la durata già non indifferente (due ore e quaranta), Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno dura troppo poco, non tanto come spettacolo in sé, ma in relazione a quello che, evidentemente, Nolan avrebbe voluto raccontare. Purtroppo la maniacale attenzione ai dettagli che caratterizza il regista si sofferma, per evidenti esigenze commerciali, solo su alcuni aspetti, trascurandone altri. Abbiamo così guarigioni pseudo-istantanee, scelte difficili prese in pochi istanti, viaggi che durano secondi e un'altra lunghissima serie di trascuratezze, che per quanto mi riguarda si spiegano ampiamente con quanto già detto sopra (a parte due o tre cosette del finale, di cui parliamo sotto la scritta Spoiler, <b>roba che non dovete leggere se ancora non avete visto il film</b>). </div>
<div style="text-align: justify;">
Non è una buona scusa, soprattutto per il capitolo conclusivo di una trilogia di tale portata, ma capisco l'ambizione che c'è dietro, e onestamente è un prezzo che pago volentieri per godermi un film di questa qualità.</div>
<div style="text-align: justify;">
La verità è che Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno fa molto meno fan service del predecessore. Nonostante un paio di strizzate d'occhio con certi personaggi e sul gran finale, è un film molto più autoriale dei due predecessori, al punto da impegnarsi non poco sul fronte ideologico/politico. Se Gotham City d'improvviso ha preso le fattezze di New York, un motivo c'è (anche se, a me, questa scelta ha urtato un po', pur comprendendone le motivazioni).</div>
<div style="text-align: justify;">
In questo contesto, mi è piaciuto moltissimo il lavoro fatto su Bane. Il modo in cui la sua figura cambia agli occhi dello spettatore durante lo svolgimento è apprezzabile, e il lavoro di Hardy dietro la maschera mi ha convinto in pieno. E' cattivo. Grosso. Spietato. Per nulla stupido. Per me, è il villain perfetto per questo film, dati i toni del contesto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Concludendo, il film a me è piaciuto, molto. C'è il puro spettacolo, c'è un cast che fa il suo lavoro, ci sono i nuovi personaggi che scuotono un po' la scena, e soprattutto, finalmente, c'è Batman come volevo vederlo sin dall'inizio. </div>
<div style="text-align: justify;">
E' tutt'altro che perfetto, ha i suoi giganteschi buchi di sceneggiatura (Inception, a confronto, è un ingranaggio perfettamente oliato), le sue incongruenze (sia intestine, sia con i due predecessori) e i suoi non detti. Per l'ultimo capitolo di una trilogia così importante, si poteva sicuramente fare di meglio, limare il superfluo e spiegare meglio il necessario. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma se ci si guarda indietro, se si riconsidera tutto, da Begins in avanti, non si può non rendersi conto di come il Batman di Nolan abbia avuto un impatto fortissimo sull'immaginario collettivo legato ai film supereroistici, e agli action ad alto budget in generale, dimostrando come un taglio autoriale può trovare ampi spazi anche presso il grande pubblico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Buona fortuna a chi dovrà riavviare la serie. L'unico modo di farlo, a mio parere, è puntare tutto sul fumetto. Farne ciò che questi film non sono (o meglio, quest'ultimo un po' di più, ma comunque solo a tratti), ossia film di supereroi. Farne qualcosa che, a me, molto probabilmente non piacerà.</div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-large;"><b>SPOILER</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-large;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
L'avete vista la scritta qua sopra giusto? Significa che stiamo per parlare di roba che succede nel film, e anche di come finisce, quindi se non l'avete ancora visto <span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><b>correte a farlo prima di continuare con la lettura</b></span>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per prima cosa parliamo del paradosso di non-Catwoman. Ovvero dell'umorismo tipicamente inglese di mr. Nolan, che non la chiama col suo nome d'arte nemmeno una volta in due ore e mezza. Certo, il suo nome di battesimo è quello giusto, i dettagli del personaggio più o meno ci sono.... </div>
<div style="text-align: justify;">
Però poi c'è il fatto della maschera, del quale mi sono accorto solo a fine film. Per quasi due ore sono stato convinto che si trattasse di una maschera realizzata per ricordare la silhouette di un gatto, poi però, con le lenti abbassate, si scopre che si tratta semplicemente di un paio di occhiali per la visione notturna. E' un caso, o lei stessa li ha fatti disegnare così? Del resto, come abbiamo già detto, nessuno la chiama mai Catwoman. <i>Bravò</i>, <i>bravò</i>, Christopher. Meta-umorismo, di quelli che danno un senso alle cose, persino ad un personaggio che, altrimenti, ne avrebbe avuto poco. Quanto alla Hathaway, non era senza dubbio tra le attrici più indicate per il personaggio, ma fa simpaticamente del suo meglio, con risultati nel complesso non male.<br />
Passiamo a Robin. Si capisce un po' troppo presto, ma è comunque una bell'idea. Se si considera che Nolan è stato sostanzialmente obbligato a lasciare aperte le porte per un ipotetico futuro di questo filone, il compromesso è indolore, e gli ha permesso di mettere scena un bel personaggio. A me Joseph Gordon-Levitt piace davvero un sacco, e sarà interessante vedere se questa apertura ad uno spin-off dark dedicato al ragazzo meraviglia potrà mai prendere forma.<br />
Finale atomico. E qui ci sta un discreto bah. Perché dal regista che due film fa mi aveva messo lì un quarto d'ora di dialogo per spiegarmi che Bruce Wayne ordinava i pezzi del cappuccio da due società diverse per non destare sospetti, la bomba nucleare che esplode a dieci, massimo dodici chilometri dalla città e non succede NIENTE, ma neanche un'ondina del mare, proprio non me l'aspettavo. Non è che urlo e sbatto i pugni contro il muro, intendiamoci, però la cosa si poteva gestire molto meglio. Ma non è l'unica nota stridente del finale. Perché la pugnalata di Talia, che fine ha fatto? Altro relativo bah.<br />
Sul discorso invece delle guarigioni (due, per la precisione) di Bruce in cinque minuti (prima il ginocchio, e va bé, poi la schiena, e va <i>meh), </i>lì non sto troppo a questionare. E' un film, è Batman, e a me non hanno dato poi così fastidio.<br />
Su Robin il cui nome di battesimo è Robin, un brivido mi è venuto, ma credo che si tratti semplicemente della paura che a far dire alla tizia "Dick Grayson" qualcuno si sarebbe perso il colpo di scena. Niente per cui fasciarsi la testa, dopotutto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPK3irL5Yo0zXcs-LG3n2pC6qXq8qr91t3xVUvNiW2ChWjcisAIENpKkCVYeeKLc-yAGBMhkakGCWkjpMQuWqsc93b3AEjSAsPcEu_8KOfxqpVkZd7nAVGOPD-zmS7im0YaoX8X5EoLLQ/s1600/alfred-fernet-branca-10.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPK3irL5Yo0zXcs-LG3n2pC6qXq8qr91t3xVUvNiW2ChWjcisAIENpKkCVYeeKLc-yAGBMhkakGCWkjpMQuWqsc93b3AEjSAsPcEu_8KOfxqpVkZd7nAVGOPD-zmS7im0YaoX8X5EoLLQ/s320/alfred-fernet-branca-10.png" width="320" /></a></div>
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-80271737147224330112012-08-21T02:01:00.001+02:002012-08-21T02:04:24.695+02:00Pensieri random sulla Gamescom 2012 <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4Kn2kjnpDyoGkA6vUEdebgSYEMapmDtjXrW59c12s001lNEzlKUNrvBu1CrNd61n5uxZjU3Y4WB5lV5wptHwZbYPXUQxpZv3AGN2x5siQTugy80PjtlZxD49pOMLPg8h9BwuXU9N_AU/s1600/foto.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4Kn2kjnpDyoGkA6vUEdebgSYEMapmDtjXrW59c12s001lNEzlKUNrvBu1CrNd61n5uxZjU3Y4WB5lV5wptHwZbYPXUQxpZv3AGN2x5siQTugy80PjtlZxD49pOMLPg8h9BwuXU9N_AU/s200/foto.JPG" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Aspettative molto basse permettono spesso di godersi le cose al meglio delle possibilità. E così, aspettandomi un totale deserto, tutto sommato alla <b>Gamescom 2012</b> mi sono divertito. Certo, non posso dire di aver visto molte cose nuove, ma la qualità dei giochi in uscita tra la fine 2012 e l'inizio del 2013 è anche più alta di quanto mi aspettassi. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
Ce n'é per tutti i gusti (i miei vanno soprattutto in direzione di Borderlands 2, Dishonored, SimCity, Far Cry 3, Dishonored, Dishonored. L'ho detto <b>Dishonored</b>?) e c'è anche qualche piccola, ma piacevole, sorpresa, come Guardians of Middle Earth, veramente ben fatto.</div>
Sebbene i titoli di Sony siano interessanti, effetto <i>meh</i> per le presentazioni dedicate a Beyond e The Last of Us, davvero poco gameplay (già visto, peraltro) e tante, troppe, troppissime chiacchere. Il panel con gli attori in carne e ossa mi ha anche interessato, ma più per il fascino che la professione esercita su di me che per un'effettiva densità di contenuti. Di fronte a questa pochezza di informazioni rilevanti (comprensibile per Beyond, che è stato annunciato da poco, molto meno per The Last of Us, di cui sarebbe ora di vedere un po' di gameplay esteso) è difficile esprimersi. Sono due titoli promettenti, per ora posso limitarmi solo a questo.<br />
Poi c'è tutta la storia della PS Vita, ma, mi dispiace, non me ne frega onestamente un cazzo. Sono stato sempre ben poco entusiasta riguardo al gaming portatile, le mie chiappe si sentono più giocose sul divano che sul metrò, e quindi oh, sono felice per tutti coloro che l'hanno comprata e sei mesi dopo hanno un abbozzo di line-up, ma la cosa non mi eccita granché.<br />
<div style="text-align: justify;">
Parlando invece più diffusamente della fiera in sé, l'atmosfera non mi è apparsa molto cambiata dagli anni precedenti, né l'affluenza di pubblico (noto ora che i numeri sono sostanzialmente uguali, c'è un piccolo negativo, ma robetta). Non mi sono fermato nel weekend, ma venerdì c'era già un carnaio spaventoso. Non mancavano i soliti (folli) eroi che si facevano 3/4 ore di coda per vedere/provare 5 minuti di gameplay. Sono dei pazzi, sì, ma non riesco a non provare un misto di stima e ammirazione di fronte ad una passione così sfrenata.</div>
<div style="text-align: justify;">
La mancanza di Microsoft e Nintendo si è fatta sentire, e secondo me è ingiustificata, se non dannosa. Latitare l'area business passi, ma uno stand consumer doveva esserci. Wii U non si venderà da solo (no, proprio per niente) e la sua totale assenza per il pubblico in fiera è stata davvero senza senso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Proprio a proposito di quest'ultimo, non posso certo dirmi fan della console, che onestamente mi convince poco. Tuttavia, i due giochi che ho provato tra un appuntamento e l'altro, ossia Rayman Legends e ZombiU, mi hanno entrambi divertito, a modo loro. Continuo ad essere convinto che il gioco non valga la candela, ma sono due prodotti di ottima qualità, questo è fuori discussione. Graficamente solidi e con del gameplay.<br />
La cosa buffa è che, per quel che riguarda ZombiU, lo sfruttamento del touch pad è al limite del gimmick. In Rayman no, soprattutto se si gioca in coop, ma solo uno gioca col touch (agli altri si consiglia cordialmente di spendere una quarantina di euro e comprarsi il simil-Xbox-conroller) ed è purtroppo costretto a vedersi tutto il giocato sul minischermo. Insomma, i giochi saranno anche validi, brava Ubisoft e tutto il resto, ma la caratteristica saliente della console si conferma veramente inutile.<br />
Avendo intitolato il post Pensieri random, posso concedermi il lusso di finirla qua, senza aggiungere molto altro. I giochi alla fine ci sono, per le novità occorre aspettare la next gen.<br />
Niente che non si sapesse già, dopotutto.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-54832186083682160182012-08-11T17:29:00.002+02:002012-08-11T17:29:36.676+02:00Blücher!! - Gamescom 2012<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ9ZCaGVxD26fEZ2OgO4XhHi0YTReUIcFJI0ETf_koNBNmFQb06inWSHN4RonZayPEQxAeJTC-ol9ULNarMuiTHVrU7vtZglvpE-EfZKNJsGSkl-SsHczGvOUweRYJFXYFHMZ8sv-TzPU/s1600/fraublucher1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ9ZCaGVxD26fEZ2OgO4XhHi0YTReUIcFJI0ETf_koNBNmFQb06inWSHN4RonZayPEQxAeJTC-ol9ULNarMuiTHVrU7vtZglvpE-EfZKNJsGSkl-SsHczGvOUweRYJFXYFHMZ8sv-TzPU/s200/fraublucher1.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Altro anno, altro giro al Gamescom di Colonia. Il quinto di fila, per la precisione. Tutto uguale, tutto diverso, dato che per la prima volta la mia trasferta non va sotto il marchio Spaziogames, ma sotto quello ben più giovane di <a href="http://www.badgames.it/" target="_blank">Badgames.it</a><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
A dircela tutta, non ero molto sicuro che un sito alle prime armi fosse in grado di ottenere un'agenda fitta come quella che invece ci porteremo dietro, dove non manca né un titolo né un publisher importante. Ho già ringraziato personalmente chi di dovere, ma non perdo occasione per dirmi più che lusingato dal supporto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Peraltro, è un po' un peccato che il primo coverage importante di questo nuovo sito sia destinato, molto probabilmente, a riservare ben poche sorprese, stretto tra i numeri in negativo di un'annata che più nera non si può e l'incombente fine generazione, con relativa stanca di sviluppatori e publisher al seguito. La speranza è comunque quella di offrire un coverage ben sopra la media, per un sito che esiste da meno di sei mesi, e creare nei lettori quella fiducia necessaria per farli affezionare, abituare e soprattutto tornare spesso.<br />
Sono contento invece, per quanto non ci sia moltissimo tempo a disposizione, di riuscire a mettere per la prima volta il naso alla GDC Europe, che presenta dei panel di tutto rispetto.<br />
Naturalmente, tutti gli aggiornamenti dalla fiera li troverete su <a href="http://www.badgames.it/">Badgames.it</a>, mentre a queste pagine riserverò, tempo permettendo, qualche considerazione personale.<br />
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-36112514194653537192012-02-08T13:13:00.004+01:002012-02-08T13:20:21.103+01:00Filmumentaries, meglio degli originali!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh_8XMs6l43cvyYy67Q3mhfZ7kACcJY7CNR5CZmkJC2FM5EDIWmOdO-H8yLDL2eHQQzLLUX_9IZXCGIMufEsnJuj5PhtVpgdQue76E9ZS21lZYi8aH2YQTCc90O21oNGC7DPurC1QMGMw/s1600/star-wars-building-empire-235x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh_8XMs6l43cvyYy67Q3mhfZ7kACcJY7CNR5CZmkJC2FM5EDIWmOdO-H8yLDL2eHQQzLLUX_9IZXCGIMufEsnJuj5PhtVpgdQue76E9ZS21lZYi8aH2YQTCc90O21oNGC7DPurC1QMGMw/s200/star-wars-building-empire-235x300.jpg" width="156" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono incappato per puro caso, me ne sono innamorato e ve li segnalo. Al momento sono quattro e tutti dedicati all'opera di Lucas, di cui l'autore è ovviamente un grandissimo fan. I <a href="http://filmumentaries.com/" target="_blank"><b>Filmumentaries</b></a> sono documentari dedicati ai peggiori nerd di Star Wars e Indiana Jones, e funzionano sostanzialmente come Realtà Aumentata applicata alle pellicole. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Queste ultime vengono infatti riproposte per intero, alternando commento audio di registi/attori/sceneggiatori e tecnici assortiti e un notevole assortimento di scene inedite, cut preliminari, bloopers e molte altre curiosità. Io, che in passato mi sono sparato tutto lo scibile su Star Wars e Indy quanto a materiale inedito, ho trovato diverse cose nuove, confermando un lavoro documentaristico eccezionale da parte dell'autore, Jamie Benning (che potete seguire su Twitter <b><a href="https://twitter.com/#!/jamieswb" target="_blank">qui</a>).</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Il nostro eroe fa tutto per pura passione, definisce le sue opere "lettere d'amore" dirette ai film originali e non detiene il copyright di un bel niente, cosa che gli ha già creato qualche problema con YouTube. Il consiglio è quindi di guardarsi queste piccole meraviglie prima che spariscano definitivamente dalla circolazione (già qualche link Vimeo non funziona più), o meglio ancora di scaricarsele e custodirle gelosamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un vero e proprio nerd-vana per tutti i fan delle saghe di riferimento e un'opera che speriamo possa continuare anche in questi mesi incerti per tutta la faccenda dei diritti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se vi foste persi il link sopra, il sito ufficiale è raggiungibile <b><a href="http://filmumentaries.com/" target="_blank">qui</a></b>.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3741214267695970506.post-14507512659230607172012-02-08T12:44:00.001+01:002012-02-08T13:00:38.025+01:00Millennium, Uomini che odiano le donne - Recensione<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEdhdfWihDz9Lxt-82ALR-0Tf9bs6Fj3D4oAXVObGsYWMAS1DE9q2NOgM_5MscuW5Yd5CeK28UnDiF9mqmHx12KV1uopuE5e_pqwcUf-b4UTXfuVrc-ABbFBkHQ44ThrVBIy5f5NpG5_w/s1600/tumblrlw2c5wbxdk1r1aayjo1500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEdhdfWihDz9Lxt-82ALR-0Tf9bs6Fj3D4oAXVObGsYWMAS1DE9q2NOgM_5MscuW5Yd5CeK28UnDiF9mqmHx12KV1uopuE5e_pqwcUf-b4UTXfuVrc-ABbFBkHQ44ThrVBIy5f5NpG5_w/s200/tumblrlw2c5wbxdk1r1aayjo1500.jpg" width="153" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ci sono due modi per approcciarsi a Uomini che Odiano le Donne, la nuova pellicola di Fincher: il primo, e il migliore nell'ottica di far valere i soldi del biglietto, è la completa ignoranza dei confronti del materiale letterario d'ispirazione. Nel caso contrario infatti, in quello che apparentemente è intrattenimento ben confezionato si scopre una rilettura delle pagine di Larsson piatta, asettica e, ciò che è peggio, poco rispettosa dei lati più affascinanti dei personaggi.<br />
<a href="http://draft.blogger.com/blogger.g?blogID=3741214267695970506" name="more"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a>L'eredità cinematografica lasciata dalle pagine dello scrittore svedese sembra destinata a un destino triste almeno quanto quello dell'autore stesso. Prima le tre pellicole svedesi, banali, mal girate, prolisse e salvate solo da una Noomi Rapace perfettamente <i>in character,</i> che a Hollywood si sta invece rivelando un totale fiasco. Poi questo fiacco tentativo <i>made in USA, </i>nel quale avevo sinceramente creduto, non tanto per il cast (Craig, e ora posso dirlo con cognizione di causa, nonostante gli evidenti sforzi non era proprio adatto alla parte) quanto per il regista, del quale ho (quasi) sempre apprezzato i lavori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non si può dire che questo Millennium sia un film mal confezionato: la regia di Fincher è curata, asciutta quando serve e geniale a tratti, gli interpreti ce la mettono tutta e si vede (Craig riesce con successo a mettere da parte l'ingombrante fisico e a sembrare quasi impacciato, Rooney Mara coglie quasi tutte le sfaccettature del personaggio, Plummer regala persino due sorrisi e Skarsgard non fallisce la scena madre).<br />
Perché quindi non siamo qui a tessere le lodi della pellicola? Semplicemente perché il thriller dark, <i>stilish</i> e ben confezionato manca quasi del tutto il bersaglio quando si tratta di portare i protagonisti sullo schermo, lasciando per strada il lato umano, l'umorismo, l'introspezione (spicciola forse, ma godibile), la solitudine e soprattutto le motivazioni ad agire (qualcosa che viene spesso sottovalutato dagli sceneggiatori). E il problema non sta tanto nella debolezza della storia originale, che trovava la sua forza proprio nei personaggi più che negli avvenimenti (prevedibili), dato che Fincher aveva già dato prova di saperci fare in passato con trame fatte di niente: Zodiac. A mancare qui è proprio la tensione verso la soluzione dell'enigma e la chimica tra i due protagonisti, ossia le colonne portanti del romanzo. Soprattutto la seconda viene risolta con un paio di scene di sesso e poco altro, lasciando perdipiù intendere che tra Mikael e Lisbeth non ci sia affetto e interesse reciproco, un "amore di plastica" già suggerito nella sequenza d'apertura. E qui si va oltre la rilettura del materiale d'ispirazione, si sconfina semmai nella volontaria deformazione. Per quanto io non sia affatto un sostenitore dell'assoluta fedeltà nei passaggi da un <i>media</i> all'altro, lo stravolgimento dei temi è ben altra cosa.<br />
Due parole d'encomio vale invece la pena spenderle per la colonna sonora firmata Reznor e Ross, efficacissima nei suoi toni dark ed elettronici.<br />
Millennium è un film curato nella forma ma sostanzialmente vuoto, plasticoso tanto quanto gli amori che porta sullo schermo. Può valere i soldi del biglietto, ma solo a patto di non aspettarsi una trasposizione appassionata delle pagine di Larsson, piuttosto un paio d'ore di regia e dialoghi confezionati a dovere, ma senza troppa anima.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/03695986360926165956noreply@blogger.com0