domenica 7 novembre 2010

The Social Network - Recensione

“Il film su Facebook”, così si chiama The Social Network in Italia. E spesso con un sorriso sardonico a corredo.
Perchè nel nostro paese dalla molta ignoranza e dai facili giudizi, il sito sociale per eccellenza è tanto (spesso maniacalmente) utilizzato quanto denigrato, tacciato di fare da paradiso per nerd, maniaci sessuali e pedofili. Al di là dei pareri personali sulla natura e sull’utilizzo del sito, “il film su Facebook” è proprio un gran bel film, che piaccia o no. Con lo stile asciutto e controllato che ha già dimostrato di saper usare in Zodiac, Fincher mette in scena un divertente mix a metà tra il legal thriller e la commedia, che grazie ad un montaggio intelligente ed all’utilizzo del flashback come spina dorsale dell’arco narrativo non annoia nonostante la durata notevole. Se metà degli applausi vanno quindi al regista, i restanti sono tutti per l’ottimo cast: che Jesse Eisenberg fosse simpatico si era già capito in Zombieland, ma qui dimostra una maturità ben diversa, interpretando alla perfezione uno Zuckerberg caratterizzato da sbalzi d’umore non facili da restituire davanti alla macchina da presa, che nonostante le molte sfaccettature riesce ad emergere ora della conclusione come personaggio a tutto tondo. Andrew Garfield si assume un ruolo più immediato ed intenso, e lo interpreta con una naturalezza notevole, senza eccedere nei momenti più drammatici: non è un caso che alla fine sia il personaggio nel quale è più facile immedesimarsi. Sorprendente anche Justin Timberlake, sul quale personalmente non avrei scommesso: convincente e simpatico nel suo ruolo, riesce a risollevare le sorti del film proprio quando la metà svolgimento rischiava di rallentare un po’ troppo. Nel complesso un gran bel film, forse esageratamente osannato dalla critica americana, ma degno di tutta l’attenzione di chiunque si interessi di cinema, per le belle idee, la regia di livello e la morale, non troppo esplicita, per nulla banale e scontata. Chi invece avesse interesse per i fatti puri e semplici non si faccia incantare: la storia è stata abbondantemente romanzata in molti dei suoi aspetti, e nonostante l’utilizzo dei nomi e del marchio reali, The Social Network rimane in parte un’opera di fantasia. Tranne che per un particolare: che nell’era di internet si possa diventare miliardari a vent’anni è una realtà, remota ma nondimendo reale. E che potrebbe non piacervi come pensate è altrettanto vero. 

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