Ho appena concluso il mio tour de force con Resident Evil 6, in netto ritardo rispetto alla concorrenza, e pubblicato la recensione ufficiale qui. Come si può intuire, non sono state tutte rose e zombie. Di questi ultimi poi, nemmeno l'ombra.
Non che, dopo che già il quinto capitolo mi aveva annoiato a morte, soprattutto nella parte centrale, mi aspettassi un ritorno al survival horror (mi sorprende tuttavia che ci siano ancora moltissime persone pronte a sperarci...), ma perlomeno credevo nel rispetto di certe atmosfere che da sempre caratterizzano la serie. RE6 è un signor minestrone invece, dove i deja vu tanto desiderati vanno e vengono più o meno casualmente (soprattutto nella campagna di Leon, e in quella di Ada Wong), e fanno fatica ad imporsi sulla generale mediocrità che li circonda.
La campagna di Chris è l'esempio perfetto. Sembra di giocare a un qualunque sparatutto in terza persona, solo più bruttino da vedere, con il sistema di copertura che non funziona e la grafica così così, con picchi verso il basso paurosi. Il resto è un po' meglio, e ci sono anche dei momenti davvero memorabili. L'IA nemica ha persino fatto dei passi avanti mica da buttare. Insomma, arrampicandosi su questa scricchiolante intelaiatura ci si rende conto che con una direzione un po' più illuminata e qualche sforzo si poteva fare un gioco super, ma davvero. Tipo che l'avrebbero eletto a grande ritorno della serie, il sole sarebbe sorto in piena notte, la pace nel mondo, le religioni unite, grandi abbracci e tutti felici&contenti. Era lì, si poteva fare.
E invece Youtube è pieno di video di trollaggio, chi gli ha dato un voto sopra la media è stato ricoperto di insulti e, insomma, dai, non è un BEL GIOCO. Possiamo raccontarcela all'infinito, ma c'è poco da fare, è pienissimo di magagne. Guidate la motoslitta e poi ne riparliamo.
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